La Fiera – I

Sì, un’altra maiuscola. Tra poco ci sarà la Fiera (d’ora in poi F), l’appuntamento cui non si può mancare. Anzi gli appuntamenti cui non si può mancare. Infatti, benché la F sia in ottobre, a giugno devi avere già tutti gli appuntamenti, perché poi è tardi, perché tutti devono vedere tutti, perché «quell’agente lo vedo solo lì e poi non gli parlo più per tutto l’anno». Così succede che la massa di e-mail di conferma, smentita, riconferma e rismentita e ri-riconferma lievita poderosamente: se quelle missive fossero cartacee, le foreste della Svezia (quelle che sono aumentate del 60 per cento) sarebbero ridotte ormai a una cosa tipo ZEN. Il tenore, poi, è in calando: si comincia con testi lunghissimi, ornati di frasi affettuose e/o scherzose («Dimmi che ti posso incontrare all’ora X… senza di te andare alla F non avrebbe senso…») e si finisce con un secco «OK 10th 1:30pm» senza firma.

Gli appuntamenti durano mezz’ora. E in questo tempo deve starci: 1) Il raggiungimento del luogo dell’appuntamento; 2) L’appuntamento; 3) L’arrivo al luogo dell’appuntamento successivo. Ora, la F è organizzatissima, con tanto di mini-bus, ma vi assicuro che ci vorrebbero le ragnatele dell’Uomo Ragno per passare da un capannone all’altro ed essere in orario. Così buona parte della F è popolata da individui sfreccianti e carichi di fogli (nonché di agende) che s’incrociano e, se incontrano una faccia conosciuta, non trovano di meglio che dichiarare: «Sto andando a un appuntamento [con XYZ, ma quest’ultima parte viene vocalizzata soltanto se XYZ è una CE importante o un personaggio di rilievo]…», quasi che l’altro si fosse creato la fallace impressione che quella corsa fosse dovuta a un bisogno impellente.

Per gli appuntamenti veri e propri, vi rimando a un prossimo post.

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09 2007

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