Una bella mattinata

Arrivi, accendi il computer, ti ci siedi davanti e pensi: «Forse oggi riesco a dare a un’occhiata a Un tram sull’aia, che m’intriga ma non mi convince fino in…»

Drin.

[Un quarto d’ora di conversazione telefonica per discutere le pretese assurde di un AA.]

Dove ho messo Un tram sull’aia? Ne avevo stampate giusto una cinquantina di pagine…

Drin.

[Crisi tecnica. Discussione sulla resa finale di una copertina. È chiara. Sì, ma se la scuriamo non si legge più qui. Però, a guardarla bene, forse è già troppo scura. No, lasciamola così. No, facciamo cambiare il blu, scurendolo leggermente. E il rosso… ci vorrebbe un rosso un po’ più rosso… Va bene, la rifacciamo.]

Bene. Adesso mi dedico al tram…

Plin plon.

[Un’e-mail che, se fosse più urgente, sarebbe un’auto di Formula 1 incrociata con un’ambulanza . L’AA non può assolutamente accettare le nostre condizioni. Segue consiglio di guerra prolungato in cui si decide che l’AA deve accettare le nostre condizioni. E si decide anche la vittima sacrificale che dovrà dirglielo.]

Allora: «Era una notte buia e tempestosa ed ero salito su un tram…»

Drin.

[L’autore in crisi. Segue lunga conversazione di de-crisizzazione, qualche risata, una lacrimuccia, due pettegolezzi. Crisi sventata.]

«… tempestosa ed ero salito su un tram che aveva una fermata sull’aia di…»

Plin plon.

[L’AA ci ringrazia per aver accettato le sue condizioni. Segue consiglio di pace e colletta per assicurare all’AA l’assistenza psichiatrica di cui ha evidentemente un estremo bisogno. Poi, all’unanimità, si decide che, con i soldi raccolti, si va tutti a prendere un caffè.]

«… che aveva una fermata sull’aia di mio zio Filippo, detto il tramviere.» Be’, la coerenza c’è, mi dico.

Plin plon.

[È arrivato un testo che è più urgente di un telegramma portato da un pony express. Tutto si ferma. No, non tutto: si alza una sinfonia di stampanti che, all’unisono, stampano il testo suddetto.]

Prendo le cinquanta pagine di Un tram sull’aia e le metto da parte.

Triiiin Triiiin.

[No, quest’ultimo suono me lo sono inventato, ma, se fossimo a scuola, sarebbe la campanella dell’ultima ora. Fine della mattinata.]

P.S. Nel pomeriggio è arrivata la copertina rifatta. Identica alla prima versione. Vabbè, visto si stampi.

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10 2007

1 Commenti Commenta ↓

  1. 1

    E’ che siamo sempre a scuola…:-*



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