Déjà-vu

Ce l’hai davanti da un pezzo. Un po’ indifferente un po’ attirante. L’hai guardato di sguincio e hai avuto una vaga sensazione di déjà-vu. Quindi l’hai messo da parte per qualche giorno e ti sei dedicata ad altri. Ma lui non si muoveva. Allora, con un sospiro, l’hai preso e te lo sei portato a casa. Soltanto per ignorarlo due sere di fila e dimenticartene completamente nel weekend. Lunedì arriva e lui torna in ufficio con te. I trasferimenti lo hanno reso un po’ stanco, segnato. Con un altro sospiro, lo guardi con più cura. La sensazione di déjà-vu assume dimensioni che neanche in Matrix. Lo scruti lentamente, vai avanti e indietro.

E poi capisci.

Lo hai già letto. Almeno due anni fa. Il titolo era diverso e probabilmente l’autore ha deciso di usare uno pseudonimo. Ma la sostanza non cambia. E’ lui. E’ identicamente lui.

E allora, con un ultimo sospiro, lo getti nello scatolone del riciclo-carta.

(Abbiamo trasmesso: Vita di una forzata dei manoscritti. Repliche quotidiane in CE.)

Tags: ,

18

10 2007

Comments are closed.

Additional comments powered by BackType