Metti…

“Parecchio pietrificata invece la classifica dei libri più letti [in Spagna], con Al Gore, il Papa e Aznar nella saggistica, e fra i romanzi invece la solita compagnia di giro internazionale (Crichton, Littell, Khaled Hosseini). Spicca però Vida y destino di Vasilij Grossman, libro capitale e meraviglioso del Novecento, che gli spagnoli possono leggere in una nuova edizione e gli italiani invece no, perché lo pubblicò Jaca Book, è esaurito da anni, e chi non è abbastanza vecchio o abbastanza fortunato da averne una copia, peggio per lui. Si nutra della fuffa cartacea che l’editoria riversa in libreria, oppure emigri, per esempio in Spagna.”

Metti una giornalista che scrive di libri su un importante quotidiano e che parla di libri in un programma di successo. Metti che lo faccia in un Paese in cui 20.300.000 persone (il 37 per cento della popolazione di 6 anni e più) non hanno letto neanche un libro negli ultimi dodici mesi (rapporto “I cittadini e il tempo libero”, indagine Istat, maggio 2006).

Allora ti viene da pensare: be’, certo, se fosse disponibile Vita e destino e non “tutta la fuffa cartacea che l’editoria riversa in libreria” (fuffa che comprende, chessò, Günter Grass e Philip Roth, tanto per dire i primi due nomi che vengono in mente) le cose sarebbero molto diverse. Tutti si precipiterebbero a comprarlo, evitando altresì il comprensibile disagio di un trasloco in Spagna.

E poi ci si chiede perché in Italia c’è molta, troppa gente che non ama andare in libreria, che si sente a disagio davanti all’oggetto-libro… Se questa è la posizione di chi dovrebbe aiutare a superare questo disagio, a far capire che la lettura può essere anche piacevole (per il 29,8 per cento del campione Istat la lettura è “noiosa”), allora la strada è veramente lunga e difficile.

Che tristezza.

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11 2007

3 Commenti Commenta ↓

  1. 1

    Gnuf, è una delle prime rubriche che leggo sul TTL, ma spesso resto un po’ delusa. Scivoloni ne fa, eh. (tipo, secondo me, mettere i sic al posto sbagliato, come notavo tempo fa sulla filiale lessicomane del mio blogo.

  2. 2

    Questi snobismi non fanno tanto bene ai lettori (anche ai non-lettori), hai ragione. Anche perché i libri esauriti ci sono, basta andare in una buona biblioteca, dove non c’è tutto ma quasi. A chi poi si lamenta in generale della miopia degli editori, vorrei dire: tira fuori qualche soldino e provaci tu a pubblicare i Grandi Libri Esauriti. Ma è una provocazione, una cosa da non dirsi. Che resti fra noi.

  3. 3

    Con tutto il rispetto per la Spagna (paese che amo anche carnalmente, direi), mi chiedo non solo chi pubblica, ma anche chi scrive i libri di Aznar. E mi chiedo anche che razza di lettori ci sono in giro, se quei libri li comprano pure.



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