Archive for December, 2007

Vitaccia cavallina…

… ecco la parolina!*
Il New York Times ha pubblicato The year in buzzwords.
Io voto per bacn, e-mail bankruptcy e vegansexual. Ma anche kinnear non è male.
Giochino del 31 dicembre: radunate un gruppo di amici e sfidateli a indovinare il vero significato delle varie parole “incriminate”.
I traduttori vi ameranno. Gli altri gruppi etnici un po’ meno.

* Titolo riservato a un pubblico adulto.

Tags: ,

31

12 2007

Buoni propositi

Imparare una lingua?
Fare un viaggio in Amazzonia?
Dimagrire?
Sciocchezze.
How to discover your life purpose in about 20 minutes
… e niente di meno.

Tags:

30

12 2007

L’abisso

“Sarkozy si situa come personaggio di gradimento in ogni incontro. Egli ha di fronte non soltanto una nazione, uno Stato, una Repubblica, ma anche e soprattutto un pubblico, un popolo che partecipa ormai, mediante la tv e internet, al gioco della politica e la vuole declinata nel quotidiano senza asprezze ma con decisione. Sarkozy ha come tecnica della politica quella dello spettacolo: vuole piacere, intrattenere, creare rapporti. È il modo in cui la politica si inclina alla comunicazione, divenuta la forma della società. Lo stesso rapporto con le donne si trasforma in un elemento del suo rapporto con il pubblico: Sarkozy manifesta la sua galanteria e accetta l’infedeltà cercando un altro amore. Diviene così un uomo comune, un marito abbandonato più volte che è rimasto un amante fedele.”

Da Gianni Baget Bozzo, Chiamatelo modello Berlusconi, “Il Giornale”, 27 dicembre 2007, pagina 13.

No, non posso (e non voglio) citarlo tutto. La manipolazione sconsiderata delle parole mi fa sempre venire un travaso di bile. Ma il post in cui l’ho trovato si trova qui (grazie aaaaaaaugh!) e c’è anche un link al PDF con la pagina intera. Che merita di essere letta integralmente con un po’ di Valium a portata di mano.
Qualcuno lo fa avere alla Binetti?

Tags: ,

28

12 2007

Soltanto oggi (X)

[sottotitolo: Pure a Natale]

Nomen omen
Spett. CE
[...] allego il mio romanzo [...]

Nome del file allegato: La_casetta_in_Canadà_bleah.doc

25

12 2007

Servo

Non ho visto L’amore al tempo del colera e non credo che lo vedrò. Anche perché i disastri usciti dalle trasposizioni cinematografiche dei testi di Gabriel García Márquez sono tristemente emblematici nel loro sforzo di trasportare la cosiddetta “magia” della parola scritta sullo schermo. Uno sforzo che risale ai primi del ‘900 e che, da allora, ha sempre suscitato dibattiti, ispirato studi, attizzato polemiche. Ma ancora oggi, in tutto ciò, troppo spesso si rimane prigionieri dell’ignoranza: si concorda sul fatto che tradurre è “dire quasi la stessa cosa”, e poi, davanti al film tratto da un libro, ci si lancia in frasi del tipo: “Nel romanzo c’è di più”, “La psicologia di X nel romanzo è più approfondita” eccetera, affermando implicitamente che il linguaggio cinematografico è “servo” della parola scritta perché inferiore. Ed è una cosa che mi rattrista molto: vediamo film sin dall’infanzia e nessuno ce li spiega, mentre passiamo mesi (anni?) sulla grammatica della nostra lingua. Ed è un discorso che si potrebbe fare anche per la musica e per la storia dell’arte.
Dai, fatevi un regalo: la prossima volta che guardate Barry Lyndon fatelo con un occhio un po’ diverso. C’è un sacco di bella roba, là fuori.

Tags:

23

12 2007

A corto d’idee?

Ehi, dico a te, scrittore che guardi la moderna realtà e la trovi priva di qualsiasi slancio d’ispirazione.
Fai un giretto su Shorpy. E soffermati su foto come questa oppure come questa.
E non dimenticare di mettermi nei “Ringraziamenti” del tuo bestseller. ;-)

Tags:

22

12 2007

Spazio-tempo

Mi è arrivato il primo libro del 2008. Mi fa ancora un certo effetto avere il libro prima (in CE arrivano 15-20 giorni prima della presentazione “in società”), al punto che, talvolta, quando lo vedo in libreria, mi sembra quasi (quasi) una cosa vecchia. E quando c’è il salto dell’anno la sensazione diventa ancora più forte, neanche avessi piegato lo spazio-tempo o tenessi in mano un pezzo di futuro. Ma anche di passato, visto che il contratto di questo libro risale al 26 luglio 2006 e che quindi io ho “conosciuto” il testo un anno e mezzo fa. E ne sono entusiasta ancora oggi.
Che razza di mestiere, però: un piccolo esercito lavora con passione ed entusiasmo per un anno e mezzo a una cosa che magari non piacerà a nessuno.
Nella prossima vita, mi sa che mi dedico ai panettoni.

Tags:

21

12 2007

Soltanto oggi (IX)

Whassup?
Troverete il primo capitolo del mio romanzo in questo sito che ho creato a doc…

Proprio
… vi mando questo mio primo romanzo. So benissimo di non essere proprio capace di valutarlo, anzi non sono proprio sicuro che sia venuto molto bene…

20

12 2007

Fare i salumieri

Almeno centoventi occhi che ti guardano. E, di conseguenza, una sessantina di facce (stanche, annoiate, attente, fameliche…) che vorresti trasformare in un’unica faccia o, meglio, in un’unica espressione di serenità.
E’ la lotta che si svolge in diverse occasioni all’anno, la lotta fra la CE e un manipolo di persone che devono “portare” ai librai i libri. E convincerli a piazzare nelle loro librerie non una copia o due copie, ma una bella pila.
In queste occasioni, divento un salumiere. Lustro la mia bottega con striscioni e slogan, ci aggiungo qualche brochure pubblicitaria, metto in vista i diplomi, consegno certificati di qualità del prodotto. E magnifico la mia merce, la sua varietà, la sua freschezza, la sua originalità.
Avete presente quelle persone che annusano qualcosa, gli danno un’occhiata e sanno perfettamente se quella cosa è buona oppure no senza neppure averle dato un morsetto?
Be’, con i miei “clienti” è peggio. Scafatissimi, puntano la potenziale ciofeca con una sicurezza da cecchini. Non ti diranno mai che quella ciofeca non venderà neppure un etto (una copia), però lo senti nell’aria, glielo leggi nei gesti. Però ci sono delle volte in cui scopri che sanno ancora rischiare, che assaggiano un certo libro perché gliel’hai proposto nel modo giusto, oppure che sono contenti di comprare una delle tue specialità perché, la volta precedente, ti hanno dato retta e sono rimasti soddisfatti.
Ecco, in questi casi, quando vengono da me e dicono: “Avevi proprio ragione. E’ un libro bellissimo e l’ho pure venduto bene, anche perché ne ero convinto e l’ho spinto molto”, mi piace davvero fare il salumiere.

Tags: ,

19

12 2007

La (carta) cinese

L’articolo intero è qui. Queste, secondo me, alcune cose interessanti:

The Chinese paperback translation of the Harry Potter and the Deathly Hallows the seventh in the series, sells for $9, more than twice the price of its predecessors and a slice out of disposable income that in cities averages less than $165 a month.

Like many manufacturers, publishers in the United States and Europe are turning to Chinese printers to churn out books, reducing their costs by up to 30 percent, according to Pira International, a research and consultancy firm specializing in the print and paper industries.

Penguin UK, a British book publisher, spends about 60 percent of its manufacturing budget in China, a shift that created savings of 20 percent to 50 percent three years ago when it first moved there. Those savings have provided a cushion that the company says will allow the publisher to avoid raising prices — for now.
When Li Ying, a television writer and editor, went to buy a copy of the classic Chinese novel “Family,” he was shocked to find it cost $5.40, nearly twice what he expected to pay.
A 1996 edition sells for less than half online.
People’s Literature Publishing House increased prices for Dan Brown’s novels 20 percent since 2004, selling “Deception Point” for $3.90.
When People’s Literature raised the cover price of the latest Harry Potter installment, fans of the series complained, said an employee in the publishing section who would only give his surname, Wu.
Hu Lichang, a construction worker in Beijing, hunted for bargain copies of the latest Harry Potter book at a recent Beijing book fair before finding a discounted volume for $6.75.
“But even that was expensive,” he said.

Tags: ,

19

12 2007

The Jackal

… altrimenti noto come Andrew Wylie, si fa intervistare qui.
Non importa se non sapete chi è, leggetela lo stesso. Oppure, prima, guardate la sua client list.

Tags: ,

18

12 2007

Soltanto oggi (VIII)

Chissà
Spett. CE
Accettate manoscritti sotto forma di file cartaceo?

Se non lo sai tu…
Gentile signora,
ieri per telefono mi ha chiesto tra le altre cose di mandare anche un riassunto della mia opera per valutazione. Però il mio romanzo presenta caratteristiche tali di profondità che non saprei davvero come riassumerlo in qualche pagina…

18

12 2007

Scrivere, vedere, ascoltare

Scrivere
Le lettere di Charles Dickens (da quel paradiso che è Internet Archive). Il link è al primo volume, ma ce ne sono altri due.

Vedere
Film di Samuel Beckett (da quell’altro paradiso che è Ubuweb).

Ascoltare
Anna Livia Plurabelle (di e con James Joyce) (sempre su Ubuweb).

E i regali di Natale sono serviti!

Tags:

17

12 2007

Contrordine

Spett. CE
con la presente chiedo che mi vengano inviati i seguenti volumi, che saranno segnalati sulla pubblicazione on-line Grama vita di quartiere, supplemento del trimestrale Grama vita di città di provincia.
[segue elenco di otto titoli]

Contrariamente a ciò che si crede, gli italiani leggono moltissimo.
Il fatto è che i libri non li comprano.
Né li prendono in biblioteca.
Né se li fanno prestare.
Li chiedono gratis alle CE.

Tags: ,

15

12 2007

Pendants

Grazie a Pensieri spettinati ho scoperto due blog che, almeno in una cosa, fanno pendant con il mio. Nel senso che i “soltanto oggi” si possono vivere anche in libreria.
Sperando di fare cosa gradita segnalo:
Il fu Mattia Bazar (di cui esiste anche un libro: Il fu Mattia Bazar e altre storie da libreria)
Neurolibreria

Volevo mettere un paio di scambi dialogici per esemplificare, ma i post sono tutti così belli che lascio a voi il piacere.

Tags: ,

14

12 2007

Distrazione o…

Stamattina mi stavo avviando al bagno dell’ufficio armata di manoscritto rovente di stampante.
Non sarà che il mio subconscio mi voleva dire qualcosa sul libro che mi apprestavo a leggere?
Ho un subconscio che legge i libri prima di me?
Quasi quasi lo assoldo come lettore…

Tags:

14

12 2007

Una promessa e una minaccia

Promessa
Sto leggendo una traduzione che scorre come un filo d’olio su una bruschetta. Grazie, traduttrice che purtroppo non posso nominare, ma che, per quanto mi riguarda, avrà lavoro per omnia saecula saeculorum.

Minaccia
Il prossimo maschio (sì, le femmine non lo fanno) che mi traduce una frase del tipo: “How you’re doing, man?” in “Come va, uomo?” seguendo una vecchia, stupida, orribile, celodurista tradizione italica di un certo tipo riceverà il pagamento in ritardo di tanti mesi quante sono le occorrenze di uomo della sua traduzione. Tutte le occorrenze.

Tags:

13

12 2007

Stop

Stop alla lettura nel 2007: a confermarlo sono i dati Istat resi noti oggi e pubblicati sul sito dell’Istituto. I lettori negli ultimi 12 mesi di un libro si sono ridotti al 43,1% degli italiani rispetto al 44,1% del 2006. In valori assoluti parliamo di 24 milioni (24.051.000) rispetto ai quasi 24,4 milioni di lettori del 2006. Quasi 400mila lettori persi in un anno e qualcosa come 33mila persi al mese, secondo l’Ufficio studi di AIE.
Dopo anni di progressivo e tendenziale incremento nei lettori italiani, il 2007 è in controtendenza: oggi sono solo 43 gli italiani su 100 che leggono almeno un (uno!) libro in un anno.
Questo risultato è il prodotto di due andamenti contrapposti. Chi legge legge di ancora più: cresce infatti nel 2007 la lettura forte (chi legge più di 12 libri all’anno), passando dal 12,9% al 13,3%. Chi leggeva poco invece (i cosiddetti lettori deboli: da 1 a 3 libri) ha letto ancora meno: nel 2007 è diminuito del 3,5% passando da 11,5 a 11,1 milioni di lettori.

(comunicato stampa dell’AIE)

Tags:

12

12 2007

CE & CIA

“Hmmm.”
“Già.”
“Ma chi l’ha letto?”
“Raffaello.”
“Ah. E sì che di solito…”
“Già.”
“Insomma, quando arriva Joanna e lui…”
“Oh, è il punto più…”
“Non dirlo a me.”
“E invece Raffaello…”
“Proprio così.”
“Strano. Insomma, dopo una quarantina di pagine, hai capito che…”
“Anche meno di quaranta.”
“Poi succede quel casino.”
“E in quattro pagine cambia tutto.”
“Joanna compresa.”
“Tu dove sei?”
“Mah, ne ho letto un po’ ieri notte.”
“Anch’io. Fino alle tre.”
“Ah, se per quello, io ho dormito al massimo mezz’ora.”
“Quanto tempo abbiamo?”
“Fino a domani. Ci sono già tre offerte.”
“Be’, allora vado avanti.”
“Be’, certo, anch’io.”

Morale: quando non si vuol far capire se una cosa (un libro) è piaciuta(o) oppure no, nessuno meglio di chi lavora in una CE è in grado di non farlo capire.
Postilla: Lo spirito competitivo è davvero una gran brutta bestia.

Tags:

12

12 2007

Wiki by Northwiki

Zio Alfred borbotterebbe, ma la wiki su di lui è bellissima.

Tags:

11

12 2007

This is a test

Se oggi vado al cinema a vedere un film con Tom Cruise, so bene che per almeno sei mesi-un anno non avrò la possibilità di vedere un’altra pellicola con il mio attore preferito (vabbè, si fa per amor di esempio). Mi dispero? No, non credo. Protesto con i registi o con i produttori? Ne dubito.

Allora perché, nel caso di un libro, si ricevono ansiose richieste sul genere: “Quando uscirà il nuovo libro di John Johnson?” se il nuovo – l’ultimo – libro di John Johnson è in libreria da poco più di una settimana?

Seguitemi, per favore.

Prendete il libro di un autore che vi piace (e che non è ancora stato tradotto). Armatevi di un word processor, di un dizionario e di un cronometro.

Poi traducete una pagina di quel libro, calcolando quanto tempo ci mettete.

Mettete da parte la traduzione per due-tre giorni.

Riprendetela in mano, rendendovi conto che ci sono cose da sistemare, da limare, da correggere (state sempre cronometrando, vero?).

Fate leggere la vostra traduzione a qualcuno, che deve capire quello che avete scritto.

Tornate a limare e a correggere (tic, toc, tic, toc…).

Moltiplicate il tempo ottenuto per il numero delle pagine di cui è composto il libro.

Poi raddoppiatelo (vorrete ben rivedere la traduzione intera, no?)

Ecco: questo, in modo molto approssimato (per difetto) è il tempo necessario per fare una traduzione.

Aggiungetevi almeno il tempo della revisione redazionale, della lettura delle bozze, della prenotazione del libro, della stampa, dell’arrivo in libreria (semplifico moltissimo, eh?).

Ecco: per pubblicare un libro, questo è il tempo minimo.

Eppure qualcuno ha scritto alla CE chiedendo se potevamo far uscire prima di Natale un certo romanzo di un certo autore perché lui (lo scrivente, non l’autore) doveva assolutamente regalarlo a suo cugino.

Tags:

10

12 2007

Langsam und schmachtend*

Sto guardando (e ascoltando) Tristano e Isotta. E’ il mio primo Wagner live. E non solo non mi è venuta ancora voglia d’invadere la Polonia (cit.), ma mi sta pure piacendo.

Che faccio, mi preoccupo?

*”Lento e languoroso”. Descrizione dell’analizzatissimo “accordo del Tristano”.

Tags:

07

12 2007

Quanto vuoi?

Domanda

Cara CE,
vorrei pubblicare il mio manoscritto. Potete per cortesia indicarmi quali sono le vostre tariffe?
Cordiali saluti,
Vanino Vanini

Risposta

Gentile signor Vanini,
abbiamo il timore che la sua lettera sia stata erroneamente recapitata a questa CE. Da autore, infatti, supponiamo che lei sia anche un avido lettore, un frequentatore di librerie (o magari di biblioteche): a quale scopo, infatti, scrivere un libro se non si è profondamente appassionati del suo essere “oggetto da leggere”? Ci scusi questa tautologia e ci scusi anche se ribadiamo qualcosa che lei sa benissimo e cioè che il compito di una CE è quello di selezionare i libri da pubblicare, cioè di operare scelte. Discutibili? Ma ovvio, fin che si vuole. Determinate anche da esigenze commerciali? Senza dubbio. Eppure comunque scelte. Senza contare che le CE serie non richiedono soldi agli autori, anzi riconoscono loro diritti, appunto, d’autore. Se una CE diventa un servizio, insomma, perde la sua dignità e smarrisce la ragione primaria della sua esistenza.
Ecco perché crediamo che la sua missiva, probabilmente indirizzata a una tipografia, sia giunta per errore a noi.
Dispiaciuti dell’inconveniente, le porgiamo i nostri più cordiali saluti.

Segreteria editoriale
CE XYZ

P.S. In caso avessimo travisato le sue intenzioni – se cioè lei fosse veramente interessato a pagare per veder pubblicato un suo libro – la invitiamo a leggere l’inchiesta di Silvia Ognibene apparsa su Cabaret Bisanzio (la prima puntata è qui). O, meglio ancora, ad acquistare il libro che la Ognibene ha tratto dalla sua inchiesta e che s’intitola Esordienti da spennare.

Postilla
Non ho nulla contro chi vuole vedere il proprio libro “in bella copia”, contro chi ne vuole avere cento-duecento esemplari per autopromuoversi. Ho molto contro chi vuole approfittare di questo desiderio. E ho molto anche con chi vuole essere autore senza neppure sapere la differenza tra un editore normale e uno a pagamento.

(grazie a Benjamin, di un’altra CE, per tutto)

Tags: ,

06

12 2007

Mai più senza

1. How to Avoid Huge Ships by John W. Trimmer
2. Scouts in Bondage by Michael Bell
3. Be Bold with Bananas by Crescent Books
4. Fancy Coffins to Make Yourself by Dale L. Power
5. The Flat-Footed Flies of Europe by Peter J. Chandler
6. 101 Uses for an Old Farm Tractor by Michael Dregni
7. Across Europe by Kangaroo by Joseph R. Barry
8. 101 Super Uses for Tampon Applicators by Lori Katz and
Barbara Meyer
9. Suture Self by Mary Daheim
10. The Making of a Moron by Niall Brennan
11. How to Make Love While Conscious by Guy Kettelhack
12. Underwater Acoustics Handbook by Vernon Martin Albers
13. Superfluous Hair and Its Removal by A. F. Niemoeller
14. Lightweight Sandwich Construction by J. M. Davies
15. The Devil’s Cloth: A History of Stripes by Michel Pastoureaut
16. How to Be a Pope: What to Do and Where to Go Once You’re in the Vatican by Piers Marchant
17. How to Read a Book by Mortimer J. Adler and Charles Van Doren

17 Unusual Book Titles (by the editors of Publications International, Ltd.), via Howstuffworks

E non vi dico quali sono i romanzi e quali i saggi…

P.S. Il numero 16 appartiene a una serie. Io ho How to Be President: What to Do and Where to Go Once You’re in Office e vi assicuro che è bellissimo, oltre a essere molto divertente.

Tags: ,

06

12 2007

Cuccaggio letterario

C’è una nuova moda nelle proposte letterarie (italiane): sono ormai quattro (in due settimane) i libri arrivati che hanno come argomento la difficile arte delle avance, teoria e pratica. Due manuali, un romanzo(-verità?), una storia vera(-romanzo?). Cosa sta succedendo ai maschi italiani? Dove sono finiti gli autori tutti sospesi tra Palahniuk e Baricco, che infiorano di argute citazioni letterarie le loro opere, ma non temono di squarciare il tessuto narrativo con particolari che travalicano il macabro? Dove si sono nascosti i Camilleri della Valle di Scalve e i Faletti  del Biviere di Gela? Quasi quasi comincio a sentirne la mancanza…

Tags:

05

12 2007

Soltanto oggi (VII)

47
Saremmo molto interessati a mandarvi in formato PDF per eventuale pubblicazione presso la Vs. CE il seguente testo: manoscritto inedito del nuovo romanzo di mia sorella Riccarda Riccardi, vincitrice di 47 premi.

Bella domanda
Salve vorrei sapere una cosa: sul vostro sito c’è scritto che accettate romanzi e saggi! Quindi non posso mandarvi una storia d’amore non vera?

Forse domani
In questo periodo non avete spazio per manoscritti inediti di genere storico?

04

12 2007

Terzo tempo

Io (leggendo il ticker): “Da gennaio su campi da calcio italiani si farà il terzo tempo.”
Mr Potts: “Cioè?”
Io: “Mah! Tre tempi da mezz’ora?”
Mr Potts: “Uh, che brutto. E gli intervalli?”
Io: “Eh, forse saranno più corti… chessò… dieci minuti ciascuno.”
Mr Potts: “E le partite dureranno 110 minuti?”
Io: “Così c’è più tempo per le pubblicità.”
Mr Potts: “Eggià. Strano, però, non averne mai sentito parlare.”
Io: “Sai, queste cose te le buttano lì, imposte da chissà quanti sponsor…”
… e così via a discutere.

L’ignoranza delle parole talvolta è divertente. Ho detto talvolta, eh?

Tags:

04

12 2007

Tempo totale modifica

30.986 minuti. Pari a 21,5 giorni interi.

Ho finito.

Ne è valsa la pena? Forse, nel senso che adesso il libro è leggibile.

Lo rifaresti? Be’, so che prima o poi ricapiterà.

Che cos’hai imparato? Nulla (maledizione dell’esperienza) . Ma l’idea che i libri si scrivano anche con squadra, righello, bussola, calcolatrice e matita (per meglio cancellare) è, in questo momento, più forte che mai. Non è sufficiente la buona idea. Non è sufficiente l’inventiva. Non è sufficiente lo stile. Ci vogliono radici, fuori della storia narrata e dentro di essa. Saper raccontare è un lusso che si conquista.

Tags:

03

12 2007

Soltanto oggi (VI)

Soltanto
Gentile CE,
vi ho mandato quindici giorni fa il mio manoscritto. Capisco che forse è un po’ presto per sapere se vi è piaciuto. Però volevo avvertirvi che ho già ricevuto vari rifiuti da altre CE e questo mi ha molto seccato. Io voglio soltanto essere pubblicato! Possibile che sia così difficile farlo capire?

Fanno due etti in più. Lascio?
Spettabile CE,
Ho scritto una storia vera che però è anche un po’ fantasiosa. Però potrei aumentare la parte veritiera o quella fantasiosa. Vi interessa?

03

12 2007

Megalolibria

243751546_ec32bf7918.jpg

A Cardiff (Missouri), nel Galles (grazie, Giorgia, avevo letto male…), hanno avuto questa bell’idea per nascondere il cantiere della nuova biblioteca.

459351602_663cd6c9b1_o.jpg

Questo, invece, “nasconde” il parcheggio della biblioteca di Kansas City (Missouri). I libri sono stati scelti dagli abitanti tra quelli che, secondo loro, meglio rappresentano la città.

(via Digg)

Tags:

02

12 2007

Sottoscrivo

Mi chiedono sempre: come fate voi editori a scegliere i libri? Un tempo rispondevo con la celebre battuta del musicista John Cage: “È una domanda così buona che non vorrei rovinarla con una cattiva risposta”. Perché se ci provi, a rispondere, una volta su due l’interlocutore prosegue: “E allora posso mandarle il mio romanzo storico su Venezia ‘Gondole a mezzogiorno‘?”. Oppure: “Senta, io ho una zia che scrive, le manderà il romanzo marinaro d’avventura ‘Vongole a mezzanotte‘”. Però un’indicazione su come presentarsi agli editori si può dare: bisogna avere un po’ di congruenza. In montagna non andate con pinne e maschera da sub, e se andate a un appuntamento d’amore vi lavate i denti (no?). Quindi, se Castelvecchi è editore di nuove tendenze, inutile mandargli una novellona “gothica” (con il “th” metallaro), ambientata in una cattedrale romanica romena: va spedita a Gargoyle, editore di genere horror-cult. Se Raffaello Cortina pubblica psicologia, vorrà leggere di archetipi e inconscio, non di narrativa rosa. A Carlo Gallucci, il miglior editore per l’infanzia, non dovete proporre storie su (o scritte da) venticinquenni fuori di testa, che trovano più facilmente dimora dal Castelvecchi medesimo. Avete proposto a Marco Cassini, che fa narrativa americana da Minimum Fax, il saggio “Come risolvere il problema gestionale delle public utilities leggendo Ovidio”? Peggio per voi. D’altro canto, se siete tanto pazzi (o tanto geni, chissà) da aver intitolato un libro così, di anticamera ne farete parecchia. Noi editori paghiamo ancora, dopo cinquant’anni, la “tassa Lampedusa”. Cos’è? Sta nel pacchetto dell’ultima Finanziaria? No: è un evergreen, un classico da conversazione. Dopo averci agganciato, il tenace aspirante dice: “Se fosse stato per editori come lei, “Il Gattopardo” di Tomasi di Lampedusa sarebbe rimasto un inedito. Lo sa quanti editori lo rifiutarono?”. Questa sì che è una domanda. Una domanda così buona che non vorrei rovinarla con una cattiva risposta.

Alberto Castelvecchi

(pubblicato su D la Repubblicadelle Donne, n. 576, 1° dicembre 2007, p. 159)

Tags:

01

12 2007

Distillato di geni

Regalatevi dieci minuti di puro divertimento cinefilo. (E chissenefrega se è una pubblicità.)

Fra i tocchi più belli: il vestito di lei e il monogramma sul fazzoletto.

(grazie infinite a The Director’s Cup)

Tags:

01

12 2007