Tempo totale modifica

30.986 minuti. Pari a 21,5 giorni interi.

Ho finito.

Ne è valsa la pena? Forse, nel senso che adesso il libro è leggibile.

Lo rifaresti? Be’, so che prima o poi ricapiterà.

Che cos’hai imparato? Nulla (maledizione dell’esperienza) . Ma l’idea che i libri si scrivano anche con squadra, righello, bussola, calcolatrice e matita (per meglio cancellare) è, in questo momento, più forte che mai. Non è sufficiente la buona idea. Non è sufficiente l’inventiva. Non è sufficiente lo stile. Ci vogliono radici, fuori della storia narrata e dentro di essa. Saper raccontare è un lusso che si conquista.

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03

12 2007

7 Commenti Commenta ↓

  1. 1

    Dai, per quanto tu possa essere brava ed esperta, non credo che 30986 minuti non ti abbiano dato nulla!

  2. catrionapotts #
    2

    Be’, mi sono presa la soddisfazione di raddrizzare un edificio parecchio stortignaccolo e dalle fondamenta non proprio stabili… Ma purtroppo niente che non avessi già fatto altre volte. Però, in effetti, adesso so parecchie cose sui seleucidi…

  3. 3

    Senti, mi hai messo una curiosità enorme, come faccio a sapere quando il libro esce e soprattutto di che libro si tratta?
    (strizzando l’occhio) mica me lo diresti in privato? :-)
    LOuie

  4. catrionapotts #
    4

    @ Louie Hmmm… che tentazione… No, non posso proprio ;-)

  5. 5

    Peccato, immagino di capire i tuoi motivi, dico peccato perché il vedere cosa può nascere da un libro scritto “male” mi avrebbe aiutato a capire meglio.
    Dovrò solo sperare di imbattermi nel libro e poi capire che è quello che hai tirato su dalle ceneri tu.

  6. catrionapotts #
    6

    @ Louie Sei troppo buono. Mi accorgo di aver dato quasi l’impressione di aver salvato le Twin Towers dal cadere giù dopo lo schianto degli aerei… Credetemi, se vi ho raccontato l’incredibile e triste storia del “libro salvato”, non l’ho fatto per autoincensarmi, ma per spiegare che, talvolta, anche i libri più “fluidi” nascono da tormentati giorni (mesi, anni) di lavoro dell’autore e di chi si occupa del testo. E’ quindi probabile che molti dei libri abbiano subito lo stesso trattamento (chi più chi meno). D’altro canto, per esercizio, si può sempre prendere un libro stampato e guardarlo con occhio molto critico, immaginando di essere l’editor e agendo poi concretamente, con penna e/o matita. (Non vale scriverci soltanto una recensione…)

  7. 7

    Io non volevo dare l’idea di incensare il tuo lavoro, che rispetto e conosco troppo poco per poter dire di capirlo, diciamo che egoisticamente parlando sarebbe stata una buona iniezione di fiducia capire quali ruderi restaurati si nascondono dietro a dei libri pubblicati.
    Comunque, è indubbio, fai un lavoraccio :-)



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