Fare i salumieri

Almeno centoventi occhi che ti guardano. E, di conseguenza, una sessantina di facce (stanche, annoiate, attente, fameliche…) che vorresti trasformare in un’unica faccia o, meglio, in un’unica espressione di serenità.
E’ la lotta che si svolge in diverse occasioni all’anno, la lotta fra la CE e un manipolo di persone che devono “portare” ai librai i libri. E convincerli a piazzare nelle loro librerie non una copia o due copie, ma una bella pila.
In queste occasioni, divento un salumiere. Lustro la mia bottega con striscioni e slogan, ci aggiungo qualche brochure pubblicitaria, metto in vista i diplomi, consegno certificati di qualità del prodotto. E magnifico la mia merce, la sua varietà, la sua freschezza, la sua originalità.
Avete presente quelle persone che annusano qualcosa, gli danno un’occhiata e sanno perfettamente se quella cosa è buona oppure no senza neppure averle dato un morsetto?
Be’, con i miei “clienti” è peggio. Scafatissimi, puntano la potenziale ciofeca con una sicurezza da cecchini. Non ti diranno mai che quella ciofeca non venderà neppure un etto (una copia), però lo senti nell’aria, glielo leggi nei gesti. Però ci sono delle volte in cui scopri che sanno ancora rischiare, che assaggiano un certo libro perché gliel’hai proposto nel modo giusto, oppure che sono contenti di comprare una delle tue specialità perché, la volta precedente, ti hanno dato retta e sono rimasti soddisfatti.
Ecco, in questi casi, quando vengono da me e dicono: “Avevi proprio ragione. E’ un libro bellissimo e l’ho pure venduto bene, anche perché ne ero convinto e l’ho spinto molto”, mi piace davvero fare il salumiere.

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12 2007

12 Commenti Commenta ↓

  1. 1

    Ma c’è qualcosa in quella CE che non fai?

  2. catrionapotts #
    2

    Sstt… Zitto! Che se non c’è me la fanno fare! :-D

  3. 3

    Una volta ci sono stato da un vero e ruspante salumiere.
    Entrato nel suo salumificio ho chiesto se avevano “i racconti di Canterbury” e questi non ha fatto una piega: ha battuto qualche tasto su una tastiera, ha letto un monitor e sicuro mi ha risposto che nei suoi frigoriferi non aveva nessun libro del signor Canterbury.
    Inorridito ho ringraziato e sono andato di corsa dove avrei dovuto andare subitoç la nuova salumeria era molto più scomoda da raggiungere, per me che lavoravo dall’altro capo della cittadina, ma appena entrato e riformulata la stessa domanda mi
    sono sentito rispondere: “Ah, Chaucher! Lo vuole in lingua originale o tradotto in italiano?”, dopo aver ascoltato la risposta, mi hanno subito indicato uno scaffale, dicendo che ne avevano due edizioni proprio la’.
    C’è salumiere e salumiere….

  4. 4

    Ma no, te l’ho chiesto perché se c’è qualcosa che non fai, ti mando il curriculum e magari lo faccio io.

  5. catrionapotts #
    5

    @ Gian Marco Eh, sì, hai proprio ragione. Ma anche i lettori non scherzano, come dimostrano i blog delle librerie che ho segnalato qualche giorno fa.
    @ Louie Ma io il tuo curriculum ce l’ho ;-)

  6. 6

    Catriona, mi hai fatto ricordare di quello spot televisivo dove un lettore uccideva gli scarafaggi con un libro di Kafka dicendo: “beccate ’sta botta de curtura!”.

  7. 7

    Mai paragone fu più azzeccato; anche perché poi la speranza di vita della “merce” sullo scaffale corrisponde più o meno al periodo di scadenza della mortadella… (quella affettata di fresco, eh? non quella impacchettata a lunga conservazione).

  8. catrionapotts #
    8

    @ Gian Marco Lo voglio! Potrebbe diventare la “sigla d’apertura” del blog!
    @ Laura E’ vero, non ci avevo pensato. Siamo tutti salumieri? :-)

  9. 9

    Hai il mio curriculum?
    Oddio, mi preoccupo.
    Non è che li dia via come il pane, non mi pare proprio.
    Anche se a dire il vero una mezza idea stile social network ce l’ho. E adesso mi tocca anche andare a controllare.
    Sai che ridere se la soluzione a tutte le mie domande era già tra i miei contatti?
    Magari sto solo delirando, scusa.

  10. catrionapotts #
    10

    @ Louie Ma no, stoltarello, stavo scherzando. Però mi hai fatto venire una certa curiosità. Io i curriculum li tengo per anni

  11. 11

    Guarda, credo di aver preso un granchio colossale. Ho creduto che fossi nella mia rete Neurona, tutto qui.
    In quanto al curriculum, non l’ho mai mandato alle case editrici, non sono così spavaldo e non amo sopravvalutarmi.
    Quindi non cercare, non ci sono mie tracce dove lavori tu.
    Louie lo stoltarello.

  12. 12

    I miei + sentiti complimenti questo è proprio un ottimo blog.



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