L’abisso

“Sarkozy si situa come personaggio di gradimento in ogni incontro. Egli ha di fronte non soltanto una nazione, uno Stato, una Repubblica, ma anche e soprattutto un pubblico, un popolo che partecipa ormai, mediante la tv e internet, al gioco della politica e la vuole declinata nel quotidiano senza asprezze ma con decisione. Sarkozy ha come tecnica della politica quella dello spettacolo: vuole piacere, intrattenere, creare rapporti. È il modo in cui la politica si inclina alla comunicazione, divenuta la forma della società. Lo stesso rapporto con le donne si trasforma in un elemento del suo rapporto con il pubblico: Sarkozy manifesta la sua galanteria e accetta l’infedeltà cercando un altro amore. Diviene così un uomo comune, un marito abbandonato più volte che è rimasto un amante fedele.”

Da Gianni Baget Bozzo, Chiamatelo modello Berlusconi, “Il Giornale”, 27 dicembre 2007, pagina 13.

No, non posso (e non voglio) citarlo tutto. La manipolazione sconsiderata delle parole mi fa sempre venire un travaso di bile. Ma il post in cui l’ho trovato si trova qui (grazie aaaaaaaugh!) e c’è anche un link al PDF con la pagina intera. Che merita di essere letta integralmente con un po’ di Valium a portata di mano.
Qualcuno lo fa avere alla Binetti?

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12 2007

6 Commenti Commenta ↓

  1. 1

    … vuole piacere, intrattenere, creare rapporti. È il modo in cui la politica si inclina alla comunicazione, divenuta la forma della società ….

    Insomma più che politica si sta parlando di frottole da raccontare ai teledipendenti.
    O meglio, dal momento che i politici devono essere votati, hanno scoperto che è comodo ottenere consenso (leggi voti) sfruttando la TV. In effetti non si capirebbe altrimenti come mai le uniche preoccupazioni dei politici, una volta eletti, siano le leggi elettorali e il controllo dei media.
    Pertanto i politici si comportano esattamente come i personaggi televisivi che attirano maggiore consenso.
    Come risultato, un buzzurro da reality show è ormai indistinguibile dalla totalità dei parlamentari, con la benedizione del monsignore che hai citato.

    Scusa lo sfogo, se ho esagerato cancellami pure il commento.

  2. catrionapotts #
    2

    Ma figurati, sapessi quello che scriverei io… Sulla politica-spettacolo si è già detto e scritto di tutto. A me, soprattutto, colpisce la benedizione del monsignore, elargita con artifici retorici di quarta categoria. E la conseguente doppia (tripla, quadrupla) manipolazione della realtà, con una confusione morale che dovrebbe colpire i cattolici e che invece scorre via, patinata nell’immagine di quei due mano nella mano. Uh, che discorso lungo. Però vorrei davvero sentire un cattolico commentare quell’articolo…

  3. 3

    Mah, se ti basta uno persona che tutte le domeniche va a messa posso anche parlare io, accontentati.
    Il mio debol parere? Il mio debol parere è questo: il monsignore si arrampica sui vetri per affermare cose che trovo moralmente e teologicamente inacettabili per un monsignore.
    Comunque, anche se cattolico sono di …un’altra parrochhia.

  4. 4

    Mi ero perso il cambio di casa. Eccomi di nuovo a seguire le tue avventure. :)

  5. catrionapotts #
    5

    @ Gian Marco Grazie per la risposta. Ma non ti disturba questa “pluri-parrocchialità”?
    @ Signor Ponza Io invece l’ho seguita, seppur silenziosamente, anche durante il suo ritorno. Bentornato nel nostro ameno Paese e soprattutto al secondo piano!

  6. 6

    Teologicamente e astrattamente non mi disturba, dato che detesti le frasi fatte fingerò di non citare San Paolo quando scrive ai Corinti che Vi sono… diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversità di ministeri, ma uno solo è il Signore; oppure Se tutto l’insieme fosse una parte sola, dove sarebbe il corpo? Invece le parti sono molte, ma il corpo è uno solo.
    Certo che, molto spesso, pensare che il monsignore faccia una parte dello stesso Corpo a cui appartengo è un notevole esercizio di fede nelle Sacre Scritture e di fantasia. :)



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