40%

“It doesn’t matter how good or bad the product is, the fact is that people don’t read anymore. Forty percent of the people in the U.S. read one book or less last year. The whole conception is flawed at the top because people don’t read anymore.”

Steve Jobs [sull'Amazon Kindle]

Which means sixty percent of people in the U.S. – 180 million people – are, to some degree, readers. More if you count newspapers, magazines, and the web. It strikes me as odd that Jobs, the head of a company that is doing very well with a less than 9 percent market share, doesn’t appreciate that.

(via Errata)

Non so cosa fare: se arrabbiarmi perché una persona intelligente come Steve Jobs ha detto una frase del genere (per quanto riferita soprattutto a un oggetto invero “ostico”… e lo dice una che leggerebbe a video anche le linee della mano, propria o altrui), se approvare il commento “raddrizzatorio” o se dare una parte di ragione a entrambi.

In realtà, talvolta immagino un futuro in cui la lettura per diletto (non necessaria alla vita pratica in tutte le sue declinazioni, se volete) sia scomparsa. E non per conseguenza di trauma alla Fahrenheit 451 o alla 1984. Semplicemente per consunzione. Certo, i libri continuerebbero a esistere nei luoghi di studio, nelle nicchie, eccetera. Ma (la faccio semplice) il bisogno di evasione attraverso il libro no. E la cosa più brutta è che ovviamente non faccio troppa fatica a immaginare questo futuro. Perché, in un certo senso, è già qui e ora, come dice Jobs.
Che dite, comincio a cercarmi un altro lavoro?

P.S. Un’altra voce qui.

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01 2008

5 Commenti Commenta ↓

  1. 1

    Un altro lavoro 8-O ??? No, dovresti chiudere il blog e non le lo permetteremmo :!:

    Facciamo parte di una colta minoranza, guardane gli aspetti positivi….
    Per esempio, in un prossimo futuro, potrei anche vantarmi di essere un intellettuale che legge una dozzina di libri all’anno. 8)

  2. catrionapotts #
    2

    Ormai chi legge 12 libri all’anno può essere messo sullo stesso scalino di Sartre, non lo sapevi? (“Ehi, Jean-Paul, hai detto che l’inferno sono gli altri, no? E adesso che ci siamo soltanto noi due, su questo scalino, ho deciso di darti qualche prova a sostegno della tua affermazione…” [seguono schiamazzi, boccacce e pernacchie])

  3. 3

    Non credo che la lettura per diletto scomparirà. Il libro è tutt’oggi e lo sarà qualcosa di molto comodo. Semmai preoccupiamoci dei contenuti che avranno i libri, non se nel futuro ci sarà spazio per loro.

  4. catrionapotts #
    4

    “Preoccuparsi dei contenuti” è una frase giusta, ma troppo generica. Per ora, esce di tutto e su tutto, quindi tocca al lettore scegliere (anche se io sottolineavo la “lettura per diletto”, diciamo con grossa approssimazione “disimpegnata”). E la comodità (per molti) è relativa agli e-reader, non è assoluta…

  5. 5

    Belin, Rumenta, che bel nome :)
    Figgeu, lo spazio ai libri lo diamo noi, se il nostro cervello è pieno di isole dei famosi e veline che si fanno fotografare con i calciatori e gli approfondimenti li fa gente come Malgioglio o Platinette, allora per i libri non c’è futuro.



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