Penna e calamaio (III)

Va bene, ho capito: volete essere pubblicati/e. Volete essere riconosciuti/e. Volete avere successo.
E chi sono io per oppormi?
Ah, già. Lavoro in una CE e forse leggerò il frutto del vostro lavoro. Dunque qualcuno sono (limitatamente alla lettura e al giudizio, sia chiaro).
Vi chiedo allora di mettervi nei miei panni per qualche minuto (poi vi lascio tornare autori/autrici, non preoccupatevi).
In una CE i libri si mangiano, proprio come ha detto qualcuno. Noi seguiamo una dieta dissociata in cui l’unica cosa di cui ci è consentito nutrirci sono le varie parti di un libro. Siamo come gli ebrei nel deserto: da generazioni, ogni giorno, ci nutriamo di manna-libro.
Quindi il vostro testo, in sé, non può suscitarci un brivido soltanto perché esiste.
E spesso non lo suscita neanche in seconda battuta.
Perché?
Come al solito, le ragioni sono diverse.

  • Il vostro libro non esiste. E’ meno frequente di una volta, ma qualcuno scrive ancora dicendo: “Ho intenzione di…” Vi faccio un esempio: siete andati da un meccanico perché la vostra auto perde olio e, dopo avervi ascoltato, lui vi guarda e dice: “Eh, bisognerebbe controllare la coppa dell’olio” e poi rimane a fissarvi, immobile. E’ la stessa situazione. Una sottocategoria ugualmente deleteria è quella del manoscritto incompleto: “Ho scritto quattordici pagine di questo romanzo, se volete continuo.” Se volete?
  • Il vostro libro non è quello giusto. Caso molto più frequente: la CE a cui mandare il libro è stata scelta in assoluto sprezzo di qualsiasi logica. Volumetti di poesie spediti a CE di saggistica storica; romanzi fantascientifici mandati a CE che pubblicano solo romanzi rosa, eccetera. Nessuno ve lo impedisce: ma non tirate poi fuori la storia del “Sono un genio del romanzo d’azione e X non mi pubblica”, se X ha in catalogo soltanto testi sulla mitologia europea.
  • Il vostro libro non c’è. E non intendo fisicamente. Le pagine sono lì, tutte stampate. Ma sono poco più di un brogliaccio, senza controllo stilistico, tematico o di trama. Ci state provando, insomma, magari pure in buona fede. Avete buttato giù quello che vi passava per la testa, convinti di aver avuto l’ispirazione. Non escludo che l’abbiate pure riletto, esaltandovi per quanto era bello. Mi dispiace, ma spesso, in questi casi, lo slancio predominante è un arruffato desiderio di mettersi in mostra, di tirar fuori qualcosa per chiarirsi le idee, per sfogarsi… Lo dico sintetizzando un discorso molto lungo: l’ispirazione è un concetto molto comodo, perché giustifica qualsiasi castroneria. Devo ancora incontrarlo lo scrittore che mi parla con convincimento autentico di ispirazione come primo motore di quello che scrive.
  • Il vostro libro c’è già. Il successo di un certo “codice”, per esempio, ha portato prepotentemente alla luce un Paese di parecchie centinaia di archeologi-scrittori, i quali hanno creato valanghe di romanzi con reliquie ritrovate a Rosslyn dopo improbabili cacce al tesoro a Capracotta. Un impulso comprensibile, certo. Ma – e qui tocchiamo un punto cruciale – un impulso non sostenuto dalla preparazione, dallo studio, dalla professionalità. Mr. Codice, per dirne una, ha pubblicato tre libri abbastanza ignorati al loro apparire sul mercato. Per competere con uno così, bisogna essere dei professionisti della scrittura. Cosa non facile. Ma questo già lo sapevate… oppure no?
  • Il vostro libro non può essere pubblicato. A mio parere, non ci siamo. Vuoi per la trama, vuoi per lo stile, vuoi per il lavoro immane che servirebbe per tirare fuori qualcosa di convincente dal testo che ho davanti, eccetera. E qui, bisogna ammetterlo, gli stranieri spesso ci staccano nettamente. Non è raro che i manoscritti dei loro esordienti – soprattutto quei manoscritti non ancora passati sotto le mani di un editor – dimostrino una consapevolezza, una chiarezza d’intenti e una competenza quasi introvabili nei nostri.

Siete svegli, quindi avete certamente capito dove sto andando a parare. Ma, per adesso, vi lascio tornare a scrivere.

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02 2008

30 Commenti Commenta ↓

  1. 1

    Senta, questo è un commento fantastico e non potrà esimersi dal leggerlo e dal pubblicarlo.

    Mi faccia sapere al più presto perché c’è un altro blog che si è detto interessato.

  2. 2

    Uh! Ma è stato facilissimo! Si vede che aveva i requisiti ;)

  3. 3

    Ma certo che è chiaro dove stai andando a parare.
    L’estinzione del genere umano. Che altro?

  4. Debby Stefy #
    4

    Ottimo blog tanto che mi permetto di lasciar traccia e farvi una domanda: se uno scrittore per mera passione scrive un libro, lo parcheggia su lulu, vende 105 copie in tre mesi e riceve recensioni entusiaste ed allora decide che forse la sua opera può raggiungere un pubblico più vasto che può apprezzare, come fanno gli utenti di lulu, tenta di farlo leggere a qualche casa editrice e riceve solo silenzi soltanto perchè non noto, non televisivo o non raccomandato che deve pensare??? La passione ci porta a scrivere e forse solo il narcisismo a voler esser pubblicati ma se il testo vale perchè negargli un futuro? Chi “divora i libri” vorrei che petesse seriamente farlo con Altern Life perchè se son vere solo la metà delle parole lasciate su lulu dai suoi lettori siamo davanti ad un libro innovativo che non vuole imporsi per narcisismo ma solo per regalare a quante più persone possibile, la stessa gioia che hanno trovato già tanti lettori. Andate a vedere su
    http://www.lulu.com/content/1411100
    e poi riparliamone …

  5. catrionapotts #
    5

    @ breznev :-D
    @ ThePetunias’ “Mr. President, I’m not saying we wouldn’t get our hair mussed, but I do say no more then ten to twenty million killed, tops. Depending on the breaks.”
    @ Debby Stefy Grazie per i complimenti. Non ho risposte al tuo grido di dolore. Non so perché le CE cui l’hai mandato non ti hanno (ancora?) risposto. Però non esagerare con l’idea delle “raccomandazioni”. Non dico che non ci siano, però sono meno frequenti di quanto si creda (ne ho già parlato, quindi non mi dilungo).

  6. Debby Stefy #
    6

    Per esser precisi i piccoli editori hanno risposto e positivamente, ma richiedono soldi xchè non hanno le risorse per sostenere il rischio oppure perchè infondo non tutti son seri.
    Alzando il tiro non si riesce ad avere udienza. Le grosse case non ti considerano minimamente. Un silenzio assordante.
    E poi ci sono le barzellette : nota casa editrice che pubblica libri sulla realtà virtuale e che scarta il mio perchè NON CONOSCE L’ARGOMENTO!!! Non conoscono l’argomento dei libri che pubblicano!!! Questa non è nemmeno la più bellina, ne ho di ancor più spassose.
    Un giovane scrittore chiede solo un’occasione PULITA e SERIA, se NO deve essere che sia, ma ponderato non una barzelletta.

  7. 7

    ma per caso la CE vuole allevare un vivaio? :D

  8. catrionapotts #
    8

    @ Debby Stefy Magari sbaglio, ma dubito delle piccole CE che chiedono soldi perché sono comunque CE a pagamento (e ho già espresso il mio punto di vista, che, come sapete, non è negativo per principio). Quanto alle altre, non so. La CE che pubblica libri sulla realtà virtuale pubblica anche romanzi? Quanto tempo hai dato alle altre CE (di solito ci vogliono molti mesi)? Tieni conto che ci sono giorni in cui una CE riceve anche 20-30 manoscritti (fra stranieri e italiani) e quelli buoni (sempre ammesso che ce ne siano) non sono certo fosforescenti… E le domande non si fermerebbero qui.
    @ paolo beneforti Non ci crederai (o forse sì), ma è un piccolo sogno. Perché il contatto con gli autori italiani è spesso faticoso, ma anche più appagante.

  9. sil #
    9

    l’ispirazione è stato il grande sogno della mia vita, poi è stato come per babbo natale… ho scoperto che non esiste. o se c’è, va coltivata.
    che palle, pure i compiti per casa!

  10. eio #
    10

    Secondo me pubblicare per una casa editrice a pagamento non aggiungerebbe nulla a quel che già l’autore sta facendo su Lulu.
    Detto questo, la mia unica esperienza con le case editrici è stata molto positiva, ma era un libro molto diverso e sapevo chi si occupava di quel settore. Se l’avessi mandato alla cieca (o a chi si occupa di tutt’altro) sarei probabilmente ancora a piangere su una pila di fogli…

  11. Debby Stefy #
    11

    No l’invio era mirato (ovvio non posso far nomi) ma era miratissimo, e sì ho dato tempo e ho anche avuto risposta: non conosciamo l’argomento. Per le case editrici a pagamento le trovo inutili, visti i risultati che già ottengo tramite internet senza spendere un soldo, inoltre ho riscontri poco positivi di altri scrittori che hanno preso questa strada. Queste loro testimonianze mi portano a dubitare della validità di questo tipo di soluzioni. Comunque abbasso i toni per prima. Gli ostacoli non ci devono fermare e se da questo ottimo blog può venir qualche buono spunto per trovare una giusta via l’accetto volentieri.

  12. 12

    Il nostro libro non esiste sul mercato, eppure è richiestissimo. Paradosso di San Valentino o paraculaggine degli editori ladri di fantasia?

    Abbiamo deciso di fare da soli allora. Intanto.

    Troverete il nostro libro gratis pronto a viaggiare per il mondo.

    Cliccateci e scoprite come.

    Buon S. Valentino!

  13. 13

    Vogliamo parlare dei poveri Lettori (di manoscritti)?

  14. Debby Stefy #
    14

    Io ho mandato il libro stampato con Lulu, completo e senza refusi … con tanto di copertina a colori e rilegatura ottima.
    Praticamente già pronto.
    Esiste ancora chi manda testi scritti a mano o mal rilegati? Sfruttiamo la tecnologia e risparmiamo anche visto che con lulu spendi meno che a stamparlo in casa ed a farlo poi rilegare.
    Gran cosa Lulu.com, ed in 10 gg ti arriva tutto a casa.

  15. catrionapotts #
    15

    @ sil Essì, pure quelli. :-) Hai ragione da vendere.
    @ eio Oh, quanto mi piace il tuo modo concreto di vedere la faccenda!
    @ Debby Stefy Spero di esserti utile.
    @ Acchappabaci Non ho capito perché la CE che rifiuta un libro è “paracula”. Ma la vostra idea è carina. Auguri.
    @ passi falsi Oddio, non ne parlo abbastanza? :-)
    @ Debby Stefy Mi spiace deluderti (anche se si tratta di una sciocchezza), però, come ho già detto, spesso è meglio mandare il manoscritto “liscio”. E, di solito, va bene pure per e-mail, quindi senza spese di stampa.

  16. 194 #
    16

    Ciao Catriona. Io vorrei essere pubblicata. Sono la 194 e rappresento il diritto all’aborto, conquistato faticosamente 30 anni fa. E da allora ho fatto tanto: ho salvato molte donne dai ferri dei macellai che operavano clandestinamente. Ho dato alle donne la possibilita’ di scegliere e di decidere cosa fosse giusto per loro. Ho salvato vite da un futuro infelice. Ho contribuito a rendere la contraccezione un’opzione e non un’utopia. Ho ispirato donne a non usarmi perche’ posso essere un’esperienza molto dolorosa. Anzi, quasi sempre lo sono. E le donne lo sanno. Lo hanno sempre saputo e non hanno bisogno che qualcuno glielo ricordi. Non cerco la gloria ne’ il successo. Solo il riconoscimento. Non fosse altro perche’sono parte della vita di tutte le donne. Di ieri, di oggi e soprattutto di domani.

  17. 17

    E’ paracula se ruba l’idea. Siamo sicuri che presto accadrà… Come si fa a brevettare un’idea?

  18. 18

    Sai cosa rispondono sempre? “Splendida idea! Davvero! Trovate uno sponsor!”

    Insomma le CE giocano alla scommessa sicura. Se vincono, vincono quasi tutto, se perdono, perdi solo tu.

  19. 19

    A proposito, con quelli di Lulu abbiamo parlato (fiera del piccolo editore). Vedi sopra…

  20. 20

    direi che il terzo ha c’entrato il problema

  21. 21

    (oops, sorry per il commento precedente, era rimasto nella memoria del browser) (per quelli che non c’erano, l’errore c’entrava)

    Quel che volevo dire è che l’idea di Acchiappabaci non mi sembra librabilissima, di per sé. Servirebbe uno sponsor davvero, non una CE…

  22. catrionapotts #
    22

    @ 194 Ma tu sei “pubblicata”. Che qualcuno ti calpesti ripetutamente e pretestuosamente non ti fa “uscire di catalogo” (scusa il tono un po’ lieve, ma questo blog parla di altro).
    @ Acchiappabaci Be’, non è che siete proprio i primissimi, ad aver pensato una cosa del genere. Per esempio c’è questo. Ah, e se le CE facessero soltanto scommesse sicure, tutti fonderebbero una CE e diventerebbero ricchi ;-)
    @ breznev (e Acchiappabaci) Non è neppure così assurda. E, sebbene non sia una prassi, l’idea dello sponsor per lanciare il libro non è da escludere.

  23. 23

    Grazie per la segnalazione, anche noi ne abbiamo fatte tante per pubblicazioni simili, ma se permetti restiamo gli unici e i primissimi sul tema.

    infatti il libro che segnali parla in senso molto più generale di

    “gallery of hugs, kisses, caresses, and embraces”

    Noi raccogliamo SOLO BACI. JUST KISSES.

    Tra l’altro ci sai dire perché esistono nelle collezioni famose (tipo White Star, Cube Book..) libri fotografici esclusivi su tutto. Dalle borse, ai tacchi, alle “facce”, ma di baci no. Guarda i nostri link. Ci sono molti libri sul bacio e sui baci, ma nessuno fotografico.

    Siamo sicuri che presto il vuoto verrà colmato, ci chiediamo solo perché noi non possiamo partecipare.

    Serve un bel curriCULum? ;)

  24. 24

    ecco, a proposito di plagi di idee, mentre facevamo ordine con i link, a dir vero un po’ obsoleti, abbiamo scoperto che recentemente qualcuno si è copiato bello bello il nostro progetto e ci ha fatto un libretto (per altro mediocre).

    Cosa dovremo fare ora?

  25. catrionapotts #
    25

    @ Acchiappabaci Purtroppo non so cosa dirvi, se non che la vostra idea (come dite meglio sviluppata) rimane valida e, almeno per alcune CE, credo interessante.

  26. Adel #
    26

    Mmmhhh…Ma allora per te, soggettivamente e come CE quando un libro e’ un bel libro? Oppure: cosa deve avere un libro per essere megliovendente?

  27. 27

    Grazie Catriona, infatti è così interessante che l’hanno plagiata. Stesso identico piano editoriale del nostro progetto inviato a diverse CE.

    Alla SIAE non potevamo depositare l’idea.

    Che cosa deve fare qualcuno in questo Paese che abbia un minimo di fantasia ma nessuna conoscenza?

    Come ci difendiamo?

  28. catrionapotts #
    28

    @ Adel Se sapessi risponderti in una frase, sarei superwoman & superman messi insieme. Verrà fuori qualcosa, comunque (intendo dire che ci sarà una pars construens, in questi post, prima o poi).

  29. Adel #
    29

    Va bene. Ti do retta allora e aspetto paziente la fase C per Construens.

  30. 30

    Ciao io vorrei imparare a scrivere un libro, anzi ho già iniziato ma manca lo stile. forse dovrei fare un corso per “pennaioli”. ciao



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