Meno è meglio

Ma per quale motivo i manoscritti americani sono in corpo 16, con interlinea doppia e con intestazioni alte 12 centimetri? E spesso sono manoscritti di autori già pubblicati, che quindi non devono dimostrare di aver scritto tanto per impressionare l’editor di turno. L’unico vantaggio – per me – è che quando riesco a passare da 450 pagine a 150 (leggibilissime) mi sento sempre molto “verde”. Purtroppo non sono in molti a farlo. Ecco perché trascorro lunghi, interminabili minuti a fissare la stampante centrale, che sputa fuori pagine deliziosamente candide a parte 10-12 righe di testo. E, quando mi stanco di aspettare, annullo la mia stampata e leggo a video. Una cosa che, vi assicuro, non è affatto stancante come molti credono.

Ma per quale motivo chi ti manda un curriculum per diventare traduttore deve mettere tutte le sue esperienze lavorative, compreso che dal 15 gennaio 2001 al 19 febbraio 2001 ha fatto il cameriere nel ristorante Un Ovale sul Mare (tutto maiuscolo!), che nei weekend della primavera 2003 è stato incaricato di porgere le bottigliette d’acqua ai ciclisti della Polisportiva Ruota e Cavalletto (tutto maiuscolo!) e che adesso è docente di un corso serale di Definizione e Tecnica della Pratica Fittile (tutto maiuscolo!)?

Ma per quale motivo chi ti fa un’intervista ti blocca un’ora al telefono, ti fa parlare fino a sgolarti, ti fa raccontare pure dei primi dentini che hai messo e della prima parola che hai detto, ti chiede dati antropometrici, radici quadrate di numeri a nove cifre, quali sono tue verdure preferite e che forma hanno i bottoni del tuo pigiama e poi riporta soltanto la frase più insulsa e banale che ti è scappata in un breve istante di calo di zuccheri (e di pazienza)?

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03 2008

13 Commenti Commenta ↓

  1. 1

    (per niente stancante, per niente, e un sacco, un sacchissimo di carta in meno: anche se uso la carta ecologica pure per consegnare le relazioni ai signori accademici, mi sento comunque meglio a risparmiare pure quella :) )

  2. 2

    Il CV per diventare traduttore lo sto aspergendo anch’io e in effetti la tentazione di includere TUTTO è difficile tenerla a bada. Sarà che ci si propone per un lavoro in cui la precisione è molto importante, o perché quando affronti un colloquio spesso ti viene chiesto se sulle patatine fritte ci metti la maionese, il ketchup, entrambi o nessuno dei due. O forse perché le informazioni davvero rilevanti sono così misere da stuzzicare una lievissima sensazione di inferiorità? Pazienta Catriona, siamo solo giovani di buona volontà e nulla esperienza, consapevoli di avere davanti un futuro radioso come il chiaro di luna.

  3. koshka #
    3

    Io ho deciso che nel mio CV fra un po’ mi conviene depennare pure la laurea, visto che spaventa così tanto…

  4. 4

    Nel CV del traduttore (ma anche del lettore!) possono essere rilevanti alcuni fattori apparentemente “collaterali”, come i famigerati “interessi personali”. Certo non ci scriverei che ho fatto la cameriera; ma scriverci, per esempio, che mi interesso di certi argomenti o branche dello scibile umano può aiutare l’editore a capire con quali tipi di testo mi trovo meglio. Per esempio, uno degli editori con cui lavoro mi gira sempre i libri che parlano di internet, web 2.0 eccetera: perché sa che seguo abbastanza i social network. O anche, naturalmente, i libri di filosofia, visto che sono laureata in quello. O i libri molto calati nella cultura pop britannica, altra mia passione. Eccetera. Se io per esempio fossi appassionata di rugby (per dire, eh) ce lo scriverei nel CV, perché metti che capita un romanzo ambientato in quel mondo? Tutto ciò fermo restando che il CV non deve superare le due pagine.

    Quanto alla questione “disboscamento delle foreste”: io non riesco proprio a leggere a video, quindi stampo. Che sia stancante o meno secondo me dipende dalla persona: ti assicuro che a me si incrociano gli occhi e non seguo più il filo del discorso. Però anch’io riduco al minimo il carattere e l’interlinea, e ovviamente stampo fronte/retro oppure riciclo letture/bozze vecchie stampando sull’altro lato. In redazione non potevo, ma ora che lavoro da casa uso spesso la carta riciclata; trovo anzi che si legga meglio su carta non bianchissima.

  5. 5

    >Ma per quale motivo i manoscritti americani sono in corpo
    >16, con interlinea doppia e con intestazioni alte 12
    >centimetri
    Non ne sono sicuro al cento per cento, ma credo sia perche’ seguono le norme del Chicago Manual of Style che in America e’ praticamente la bibbia assoluta per le regole di stampa…

  6. koshka #
    6

    Comunque da noi certe CE addirittura pubblicano in corpo 16 con margini da cm.3. Sarà per agevolare i lettori o perché gli autori non reggono il peso di un romanzo?

  7. 7

    Perché sì.

  8. Catriona Potts #
    8

    @ liseuse Siamo in due, allora! :-)
    @ Vincenzo Ma io ho moltissima pazienza (E smettetela di ridere, voi là dietro!) Però sapere come comunicare è importante, no?
    @ koshka Ah, non sapevo della nuova moda “Pfui, la laurea non ci frega”. Dubito che durerà (ammesso che qualcuno la segua…) :-)
    @ Ilaria Ma certo (anzi, mi sembra di averlo detto anche nei post sul CV). Tuttavia, come sempre, è necessario soppesare le informazioni prima di lanciarle (vorrei fare una metafora rugbistica, ma non ne sono capace…) E poi – santa verità! – mai più di due pagine. Arrivano certi CV che sembrano stilati da Kissinger, tanto sono lunghi… Sul leggere e lavorare a video ci siamo già “incornate” su Twitter. Mi piacerebbe darti la spiegazione definitiva per farti cambiare idea, ma purtroppo l’unica cosa che posso dirti è “Una volta provato, non si torna indietro”. Dai, unisciti a me e a liseuse, abbraccia il lato oscuro della forza :-D
    @ Massimo Guarda, all’inizio lo pensavo anch’io. Poi però ho notato che i formati mutavano costantemente e l’unica cosa che rimaneva fissa era l’enorme (seppur potenziale) spreco di carta.
    @ koshka La pratica di “gonfiare” un testo breve è universale, non credere. Spesso serve a far apparire romanzo quello che è un racconto lungo. Altre volte… bah, gonfia e basta :-)
    @ Andrew Eh, troppo facile ;-)

  9. 9

    Ah, quel post sul CV devo essermelo perso, sorry. Sarà caduto vittima di uno dei miei periodici “mark all as read”… Mea maxima culpa, ora lo recupero.

    Ok, la prossima revisione provo a farla a video; se poi il libro resta pieno di refusi e anglicismi e anacoluti, saprò a chi dare la colpa :D (non so per quale CE lavori: stai a vedere che poi finisce in mano a te ;) )

  10. 10

    Allora diciamo che sono formati in “licenza poetica” ;)

  11. Catriona Potts #
    11

    @ Ilaria Vedrai che bello lavorare su una pagina pulita, correggere e limare senza riempire il foglio di segnacci. Fammi sapere, eh?
    @ Massimo :-D

  12. 12

    Perché noi giornalisti, per definizione, siamo strain bags.

    Per fortuna faccio soprattutto la traduttrice, che è un’ottimo schermo mentale.

    Ciao,

    Ba

  13. Catriona Potts #
    13

    @ Mammamsterdam Va bene, però, darsi una strizzatina ogni tanto e vedere che magari esce il succo buono? :-D



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