Forbice

Da un lato, un romanzo semplice (non in senso negativo). Frasi brevi, storia “facile”, azioni ben descritte e iterate così che nessun lettore venga lasciato indietro.
Dall’altro, un romanzo complesso (non in senso negativo). Costruzioni sintattiche non lineari, storia intricata, azioni ridotte al minimo, concetti arditi.
Nel breve spazio di un fine settimana lungo, mi sono trovata a leggere due bestseller. E nel mio cervello si è aperta una forbice che non si vuole chiudere. Forse è vero che in Italia il gruppo dei lettori è sempre quello (piccolo e selettivo), ma è possibile che ci siano anche altri lettori, un po’ più difficili da raggiungere eppure disposti ad ascoltare testi molto diversi per stile, forma e finalità narrativa. E’ un’idea consolante, perché significa che, a onta di ciò che si crede, forse si può fare qualcosa per la lettura.
E va bene, mi avete convinto: vado a esplorare la lama di qualche forbice che avevo lasciato fino a oggi nel cassetto. Se mi taglio, non sarà la prima volta. E neanche l’ultima.

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04 2008

3 Commenti Commenta ↓

  1. Antonio #
    1

    Bel blog in bocca al lupo!
    Se vuoi mi piacerebbe averti nella mia nuova classifica ;)
    La trovi nella voce “website”

    Un saluto
    Antonio

  2. 2

    Coloro che si nutrono di libri ti ringraziano sin d’ora….

  3. Catriona Potts #
    3

    @ saonda Oh, grazie a voi! :-)



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