La (nostra) fantasia al potere

Il prossimo che si lamenta della bruttezza delle copertine italiane lo mando a farsi un giro su Bad book covers (covers e non books, eh?) Un’esposizione davvero istruttiva, che insegna come i libri di genere più definito (horror, science-fiction…) siano evidentemente quelli più difficili da “comunicare”. Ma che spiega anche come sia cambiato – le copertine sono un po’ datate – il modo di attirare il lettore verso il libro (o il genere). Siamo diventati più raffinati, insomma: non abbiamo più la necessità di vedere l’oggetto/il soggetto del libro, perché ce lo immaginiamo da soli o facciamo ricorso alle infinite sollecitazioni esterne al libro per immaginarcelo.
Qui potrebbe partire un discorso sulla purezza della fantasia nel lettore d’antan, sulla sua disponibilità a farsi catturare dalla magia del libro, ma sarebbe un discorso tanto nostalgico quanto sbagliato. Personalmente sono contenta della libertà concessa dall’astrazione (se così si può chiamare) nelle copertine attuali, perché credo che parlino a voce più alta e chiara e che siano molto più fiduciose nei lettori e nelle loro capacità.
Inoltre, scusate, ma la scelta di una copertina come questa probabilmente indurrebbe i miei colleghi a farmi prendere un appuntamento con lo psicanalista. E pure in fretta…

Herbert

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07 2008

5 Commenti Commenta ↓

  1. 1

    :D
    In realtà ti assicuro che l’illustrazione è piuttosto fedele al contenuto del libro. :)

  2. 2

    Ma le copertine di Karel Thole erano fantastiche…

  3. koshka #
    3

    Bisognerebbe organizzare una mostra con gli originali di queste copertine assurde. Alcune sono davvero esilaranti.

  4. Catriona Potts #
    4

    @ Vanamonde Lo so. Ed è per questo che preferisco l’allusione alla spiegazione… :-)
    @ Dottor C. Le copertine di Thole hanno profondamente segnato un certo periodo dell’illustrazione sci-fi, horror, eccetera. Che fossero perfette per quel periodo non si discute. Ma oggi abbiamo un modo diverso di pensare la copertina (e di vederla).
    @ koshka :-D

  5. 5

    d’altra parte qua siamo ancora legati alle cose sobrie tipo la collana Einaudi Bianca, laddove in USA anche libri serissimi e di nicchia si beccano copertine sguaiate ove nome-autore e titolo occupano 4/5 della copertina. cioè, i criteri son differenti, troppo facile ridere delle loro copertine. ;)



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