Desisti

Il meccanismo di base è noto. Mettiamo che tu ti sia laureato con una tesi sull’uso degli aggettivi possessivi nei romanzi di Jean-Paul Sartre. Orbene, per il mondo, spesso ciò ti rende automaticamente esperto di qualsiasi cosa riguardi la Francia. “Scusa, dato che ti sei laureato su Sartre, mi sai dire dove posso mangiare una buona crêpe a Nantes?” Poco male, intendiamoci: il tempo farà pazientemente capire al mondo che Sartre e le crêpe non sono argomenti contigui e la vita tornerà a scorrere su binari normali.
Di recente, però, questo meccanismo sta subendo un’inversione. Sono sempre di più quelli che, avendo fatto una tesi di laurea, chessò, sui consumi alimentari durante le migrazioni vichinghe, si convincono di essere auctoritas sull’argomento “vichinghi” e affini, anzi sull’intera storia scandinava, e soprattutto provano l’incontrollabile impulso di scriverci sopra un romanzo. Come? Prendendo la tesi, togliendoci bibliografia ed eventuali grafici (poco “romanzeschi”) e infarcendola un po’ a casaccio con personalizzazioni improbabili (“‘Orsù, miei prodi’, tuonò Canuto il Piccolo, senza sapere che, dopo una serie di problemi di salute, avrebbe abdicato in favore del figlio Canuto il Minimo, rimasto poi sul trono per soli 2 anni.”)
Non bisogna mai disprezzare la passione. Però, dopo quindici pagine fitte fitte di quadro generale sui vichinghi (per tacer del prologo), dopo contestualizzazioni che non contestualizzano nulla, dopo l’entrata in scena di (pochi) personaggi che sembrano teletrasportati lì da un altro romanzo, dopo gli errori di ortografia non corretti, mi sento di dire: orsù, autore-tesista, desisti.

P.S. La superba gatta che adesso orna questa pagina è la regina incontrastata e imperturbabile di Shakespeare & Company, a Parigi.

24

07 2008

15 Commenti Commenta ↓

  1. 1

    Quella gatta è meravigliosa, non si può non innamorarsene.

    Ma Canuto l’Inconsapevole era stato avvelenato? O infilzato ritualmente con una fiocina per salmoni?

  2. 2

    Io purtroppo dalla tesi di laurea non avrei potuto ricavarne un romanzo e nemmeno una storia breve.
    Però posso affermare con soddisfazione (mista a tristezza) che è uscito un mio contributo su un testo Utet che in parte è derivato dal lavoro fatto per la tesi.
    Non c’entra nulla, ma mi faceva piacere dirlo a te.
    Louie

  3. 3

    io invece vado a pranzo.
    neanche questa c’entra molto, ma pure a me faceva piacere dirtelo.

    Laltro.

  4. 4

    E io che non sono neanche laureato? Uhm. Potrei scrivere un romanzo a partire dalle mie liste della spesa?
    (Eppure qualcosa mi dice che non sarei nemmeno il primo, o no?)

  5. koshka #
    5

    La mia tesi di laurea era sui rituali funebri nella Slavia orientale con qualche digressione sui vampiri. Dici che potrebbero farmi fare il consulente per Dario Argento? :-)

  6. 6

    ah, shakespeare&company, quegli encomiabili produttori di remainders di/su Céline…! ;)

  7. 7

    Non so, dici che un romanzo che abbia tra i protagonisti una fibra ottica, un olio e un cristallo liquido non venderebbe? ;)

  8. 8

    Cara Catriona,
    i tuoi post sono una delle cose più divertenti al mondo. Sappilo!
    ;)

  9. Gian Marco #
    9

    Con una tesi di laurea su un software che interpreta immagini per il riconoscimento e il controllo qualita’ di prodotti ortofrutticoli posso scrivere il seguito di Pel di Carota?

  10. 10

    Verissimo! Io di solito quando vedo una ex tesi, posto che l’argomento sia interessante (noi facciamo saggi e quindi non è da escludere), chiedo: “Sarebbe disposto/a a riscrivere tutto dalla fine verso l’inizio?”. Perché di solito nelle tesi prima dici tutto quello che sai di noioso, poi alla fine metti l’unica cosa interessante che volevi dire. Nei libri sarebbe meglio l’inverso.

    Inachis

  11. Catriona Potts #
    11

    @ Dottor C. Sì, era davvero fantastica, padrona della situazione e della libreria. Canuto l’Inconsapevole me la rigioco: sei stato avvertito.
    @ Louie Perché tristezza? E’ bello mettere a disposizione il proprio lavoro, anche agli sconosciuti. Grazie per avermelo detto. Ma, se non sono indiscreta, su che cos’era?
    @ michele A quest’ora, mi sa che hai perlomeno fatto colazione… :-) O mi sono persa qualcosa?
    @ kartch Chi può, può scrivere un romanzo (quasi) su tutto. E le liste della spesa non sarebbero neppure la cosa più strana…
    @ koshka Guarda, che Argento abbia bisogno di molti consulenti mi pare un’ovvietà. Ma una tesi come la tua non la sprecherei con quello lì (sì, lo trovo una vera disgrazia – come dire? – filmico-generazionale).
    @ paolo beneforti :-D
    @ AnniKa Allora “La valigia di fibra” + “L’olio di Lorenzo” + “Cristalli (liquidi) sognanti”… Massì, si può fare ;-)
    @ Francesco_84 Sei troppo buono. Grazie.
    @ Gian Marco Un Pel di Carota che tortura i cavolfiori invece degli animali? :-)
    @ Inachis Giustissimo. Peccato che nessuno segua questo consiglio…

  12. 12

    La tesi era sulle comunità di pratica virtuali
    L’articolo invece è sempre sulle comunità di pratica e so come possano essere usate per aiutare la formazione dell’insegnante di italiano L2.
    Se credi ti mando il link della scheda del libro. Così ti fai una risata e così ti spiego la “tristezza”.

  13. 13

    Proprio ieri un ragazzo mi ha detto che voleva trarre un romanzo dalla sua tesi. Io ho preso a blaterare cose sul vago, nel tentativo di farlo riflettere (e desistere) senza farlo rimanere troppo male. Ora gli passo il link al tuo ultimo post così, se si suicida, è colpa tua. :P

  14. Catriona Potts #
    14

    @ Louie Mi hai proprio incuriosito…
    @ il matto Anzitutto: santo subito (tu, non il ragazzo). E poi speriamo che metta semplicemente la testa a posto (il ragazzo, non tu) :-D

  15. 15

    E per chi ha fatto la tesi in economia e commercio?



Additional comments powered by BackType