Surplus

Per capire, lo capisco.
Il carburante, lo spazio…
Ma la prossima volta parto con un cappottone da spia anni ‘50 – del tipo “c’ho mille tasche interne più una” – e le riempio tutte.
E, ai controlli di sicurezza, sono dispostissima a dire agli addetti, in tono di sfida: “Non sto mica portando liquidi, no? E non è neppure bagaglio a mano. Che volete farci, in volo mi annoio…”
E poi, non sarebbe il caso di fare un’eccezione? Con tutti gli scontrini alla mano, certo, così da dimostrare che in valigia, a parte qualche calzino sporco e il regalino per la mamma, ci sono soltanto quelle cose lì, che pesano un accidente. Avrei pronto anche lo slogan per una simile iniziativa: “La cultura non ha (sovrap)prezzo!”
Invece no.
Tutto questo per non dirvi quanto abbiamo dovuto pagare di surplus bagaglio io e Mr Potts. In sintesi, è stato come comprare un terzo biglietto aereo.
Tutta colpa delle maledette librerie parigine, luoghi di perdizione cartacea e di abbuffate a-caloriche nonché super-appaganti.
Bentornati, eh.

21

08 2008

15 Commenti Commenta ↓

  1. 1

    Bentornata, mi sei mancata.
    Louie

  2. 2

    Purtroppo conosco il problema, mi è capitato l’anno scorso tornando da Lisbona. Ovviamente anch’io con una scorta di libri inquietante nella borsa (ognuno si droga a modo suo)
    Ho pagato uno sproposito per il sovrappeso, e la cosa che mi ha fatto inqatsare era che l’aereo era praticamente quasi vuoto, tanto che siamo atterrati con quasi mezz’ora di anticipo…
    L’idea delle mille tasche mi piace, va elaborata :)

  3. 3

    Bentornata!

    In effetti, in ultima analisi conviene maggiormente spedirseli a casa che non portarli con se’. Il surplus bagaglio ha un costo micidiale!!

  4. 4

    chissà se potrei fare, come secondo lavoro, il corriere/contrabbandiere di cultura? ^^

  5. 5

    Tres bien! (Una delle poche cose che so dire in francese. Mi sa che non è molto in tema…)

    Bentornata, comunque! :P

  6. 6

    L’autunno scorso ho finito di traslocare le mie cose dalla casa di Roma a qui. Avevo chiamato il call center spiegandogli che le mie valigie erano piene di libri e di conseguenza pesavano come se stessi trasportando un cadavere da occultare, se non di più, ma l’addetta mi aveva rassicurato dicendo che no, figurati, con una quarantina di euro te la cavi. Arrivo al check-in, e la signorina fa: duecentocinquanta euro. Io la guardo, rido e le dico: ho solo quaranta euro nel portafogli e qui non ho più una casa. Se stasera non riesco a partire vengo a citofonare a casa sua.
    Morale della favola, le ho dato i quaranta euro e sono fuggita a prendere l’aereo prima che ci ripensasse, ma temo che una volta o l’altra la mia tendenza a rifarmi una biblioteca in ogni casa che abito finirà per perdermi.

  7. 7

    Bentornata anche da parte mia!

  8. 8

    Bentornata tu, e un benvenuto a tutte le storie che hai portato con te. :D

  9. Catriona Potts #
    9

    @ Louie Grazie. E un (altro) abbraccio.
    @ Sergej Dai, viaggiamo insieme e facciamoci chiamare “I due cappotti” :-)
    @ Massimo Eh, non ci abbiamo proprio pensato…
    @ paolo beneforti Saresti il mio spallone preferito!
    @ Andrew Grazie :-)
    @ tostoini Anche noi siamo riusciti a impietosire la signorina, che ci ha tolto qualche chiletto. Bazzecole, però…
    @ Spettatore di provincia Grazie!
    @ il matto Uh, che bella cosa da dire (e che bella responsabilità!)

  10. libraia #
    10

    …eh già, come lo capisco ;___;

    Capita anche a me, MA questa volta però l’ho spuntata! GNEK!
    Il bagaglio a mano era fittizzio perchè dentro c’era solo il laptop (che è diventato bagaglio …a spalla… al ritorno per dare libero spazio ai miei tessssori d’oltreoceano) e la valigia mezza vuota. Li ho smezzati fra i due mischiandoli tra i panni sporchi, un paio di riviste del settore sotto braccio (quelle non contano, no?) e quei 3-4 chiletti (anche se sommando gli eccessi erano 7) in più hanno fatto finta di non vederli. Magari perchè non vedevano l’ora di romandarmi indietro, chissà.
    Epperò.
    Mi sono CONTENUTA: non parlo quella lingua.

  11. L. #
    11

    L’anno scorso tornando da Mosca sono riuscita a sforare solo di un chilo e mezzo, ma non mi hanno pesato il bagaglio a mano. Il trucco è usare la vacanza come mezzo per disfarsi del superfluo: ho abbandonato un paio di scarpe e asciugamani in terra slava, ma ai libri non si rinuncia!
    Faccio la lettrice anche per lavoro e non mi stanco mai di divorare storie, mi fa piacere che chi lavora al secondo piano legga. Nello scantinato ho trovato persone che non fanno lo sforzo di sbirciare oltre le bozze che hanno sotto il naso… una tristezza!

  12. Catriona Potts #
    12

    @ libraia Ehm… diciamo che erano molto di più di 3-4 chiletti. E anche di 7 ;-)
    @ L. Sì, ho fatto la stessa proposta a Mr. Potts: mettiamo da parte i vestiti e le scarpe di cui ci vogliamo liberare e poi li usiamo in vacanza. Certo, lo spettacolo che offriremmo non sarebbe dei migliori, però…

  13. StM #
    13

    Sto rivedendo diverse idee che ho avuto anch’io, a proposito della mia vacanza :D

    Intanto ho scelto una compagnia aerea che prevedesse un peso per bagaglio di 23 kg (massimo 3 bagagli) e non di 15 complessivi (RyanAir, e quello a mano massimo 10 kg); poi ho ponderato varie volte la spedizione a casa di biancheria sporca o libri che non avrei letto subito (ma ho resistito e sono riuscito a chiudere comunque la valigia); ho effettivamente portato con me un paio di scarpe che non avevo intenzione di riportare indietro xD.

    Per il bene di cultura e portafogli, bisogna informarsi e prepararsi bene prima! :D

  14. Catriona Potts #
    14

    @ StM eh, parole sante! T’avessi incontrato prima, avrei risparmiato *un sacco*! :-)

  15. StM #
    15

    (ah, uhm, volevo puntualizzare che per la classe di volo che ho preso io comunque c’era un massimo di 1 collo di bagaglio registrato, eh, non sono un viaggiatore di prima classe :D )



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