Ai punti

Ci hanno detto che bisogna targettizzare.
Ma hanno aggiunto che non c’è nulla di male a differenziare.
Ci hanno indicato i lettori forti, riservando un sospiro a quelli deboli e un vago cenno di speranza a quelli morbidi.
Ci hanno parlato prima di “nobiltà”, poi di cose “popolari”.
Hanno tracciato curve che andavano sempre, inesorabilmente, tristemente verso il basso.
Hanno ammesso che è difficile far centro, però, insomma, dai, mica è impossibile.

L’altro giorno, il mondo-CE ha ascoltato quello non-CE, quello che ha la “visione d’insieme”. E si è sentito un po’ sotto processo. Aggrappato a una zattera che diventa sempre più piccola. Un po’ miope e senza occhiali con un’adeguata correzione.
Però non è andato al tappeto. Diciamo che ha perso ai punti.

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09 2008

5 Commenti Commenta ↓

  1. Ted #
    1

    Non dà l’idea di una buona notizia né di un buon momento.

  2. 2

    Se nessuno ha detto che bisogna essere PROATTIVI non vale niente.

  3. 3

    Un buon momento per l’editoria non è, neanche per i confronti. E’ fin troppo facile perdere, basta tirar fuori tre o quattro stime e la battaglia non ha storia, ma bisogna insistere.

  4. 4

    Dal mio punto di osservazione, nella mia particolare realtà, il mondo CE è KO da tempo…

  5. Catriona Potts #
    5

    @ Ted No, non lo è per nessuno.
    @ Rumenta Non eravamo mica a un convegno sugli yogurt! ;-)
    @ il matto Infatti. So che suona un po’ pomposo dirlo, però è proprio quello che si deve fare,
    @ Spettatore di provincia Detto così, è un po’ criptico…



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