Ai punti
Ci hanno detto che bisogna targettizzare.
Ma hanno aggiunto che non c’è nulla di male a differenziare.
Ci hanno indicato i lettori forti, riservando un sospiro a quelli deboli e un vago cenno di speranza a quelli morbidi.
Ci hanno parlato prima di “nobiltà”, poi di cose “popolari”.
Hanno tracciato curve che andavano sempre, inesorabilmente, tristemente verso il basso.
Hanno ammesso che è difficile far centro, però, insomma, dai, mica è impossibile.
L’altro giorno, il mondo-CE ha ascoltato quello non-CE, quello che ha la “visione d’insieme”. E si è sentito un po’ sotto processo. Aggrappato a una zattera che diventa sempre più piccola. Un po’ miope e senza occhiali con un’adeguata correzione.
Però non è andato al tappeto. Diciamo che ha perso ai punti.
Non dà l’idea di una buona notizia né di un buon momento.
Se nessuno ha detto che bisogna essere PROATTIVI non vale niente.
Un buon momento per l’editoria non è, neanche per i confronti. E’ fin troppo facile perdere, basta tirar fuori tre o quattro stime e la battaglia non ha storia, ma bisogna insistere.
Dal mio punto di osservazione, nella mia particolare realtà, il mondo CE è KO da tempo…
@ Ted No, non lo è per nessuno.
@ Rumenta Non eravamo mica a un convegno sugli yogurt!
@ il matto Infatti. So che suona un po’ pomposo dirlo, però è proprio quello che si deve fare,
@ Spettatore di provincia Detto così, è un po’ criptico…