Order, red?
Scusate, ma oggi vado particolarmente di fretta (cling! Oh, che bello, è arrivato un altro manoscritto!) e il programma editoriale per il 2010 [sì, il 2010] si stende davanti a me come un terreno roccioso da dissodare). Vi lascio quindi a riflettere su un bell’articolo sulla traduzione che avevo messo da parte e quasi dimenticato. Sarebbe bello trovare un luogo in cui raccogliere tutte le definizioni del mestiere del traduttore…
Ah, già che sono in vena di consigli di lettura, prima o poi procuratevi questo libro: Cesare Pavese, Officina Einaudi. Lettere editoriali 1940-1950, pubblicato da Einaudi. Uno sguardo al mondo editoriale “da dentro”, doloroso come un’operazione chirurgica e tagliente come un diamante. In più, non è che le cose siano granché cambiate, neh?
A proposito di traduzione e traduttori mi permetto di consigliare una raccolta di racconti uscita da poco: “Il mestiere di riflettere”, Azimut.
C’è anche un mio racconto, ma io non ci guadagno niente. Tutti i traduttori/autori hanno concesso i diritti interamente al Forum per traduttori Biblit.
Mi permetto di suggerire, in merito, anche la nuova edizione di “Lettere a Nessuno” di Antonio Moresco, uscito da poco per Einaudi e molto arricchito, e aggiornato, rispetto alla vecchia versione (Bollati Boringhieri).
I romanzi di Moresco io non riesco a finirli; questo qui, invece, che romanzo non è, per me è un classico.
Ops, si direbbe che ci permettiamo molto, da queste parti.
Chiedo scusa.
La traduzione per me, che traduttrice non sono ma sono bilingue, è una sfida (e quanta soddisfazione riuscire a rendere una frase ribelle in un’altra lingua riuscendo a dire: si, funziona)
Perfetto, finisce qui la mia partecipazione.
Prima di dileguarmi nel nulla in cui mi ricacciate, ci tengo solo a dire che era un bel libro per far capire l’invisibilità del traduttore. E visto che quello non vi piace perché ci sono io provate almeno a leggere quello di Ilide Carmignani (non metto il titolo così non faccio pubblicità diretta). Passo e chiudo.
Mi fa notare una collega che forse ho frainteso i commenti di Petunias. Se fosse così chiedo scusa. è un periodo un po’ difficile…
Meno male che ci sono le colleghe.
Ma no, Denise. Ero io che mi flagellavo da solo per aver usato la tua stessa espressione.
Non fare così
Oh, meno male, Petunias. Quanto si fraintende in fretta quando si ha la coda di paglia! Temevo che qualcuno potesse infastidirsi per la segnalazione e ho frainteso subito.
@ Denise Ne ho letto in giro e me lo sono appuntato, grazie.
@ ThePetunias Ammetto la mia ignoranza su Moresco (a parte Nazione Indiana, ma si tratta di cose di un secolo fa). Debitamente segnato sul calepino.
@ sancla Mi sono sempre chiesta “com’è” per una/un bilingue. Ovviamente non lo saprò mai e morirò rosa d’invidia.
@ThePetunias e @ Denise Che bello, avete fatto tutto da soli!