Prendere/perdere

Avanti il prossimo.
Come sempre, l’ho guardato con diffidenza, l’ho scorso, rapida, sono andata un po’ avanti e un po’ indietro e poi, sì, ho deciso di leggerlo. E, piano piano, scalando pareti di dubbi e di domande, di perplessità e di paure, mi sono vista mentre ne parlavo agli altri, mentre sceglievo la copertina, mentre scrivevo la presentazione, mentre lo difendevo o lo esaltavo, mentre cercavo di staccarlo dalla massa, mentre lo citavo con fintissima disinvoltura a un giornalista…
Così, alla fine… Va bene, lo prendo.
Avanti il prossimo.

Altri in amar lo perde, altri in onori,
altri in cercar, scorrendo il mar, ricchezze;
altri ne le speranze de’ signori,
altri dietro alle magiche sciocchezze;
altri in gemme, altri in opre di pittori,
ed altri in altro che più d’altro aprezze.

Se devo perderlo (e succederà, come succede a quasi tutti), oggi mi va bene perderlo anche in questo modo.

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10 2008

1 Commenti Commenta ↓

  1. 1

    Se ho capito bene (e non è detto che sia così, anzi…) l’autore te ne sarà grato.



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