M et moi

M “Ciao, sono un manoscritto e sono molto felice di essere qui perché sono convinto che tu sia la persona più adatta per… Scusa, ti disturbo, per caso?”
Catriona “Be’, dipende. Prima di tutto mettiti in coda. Non hai notato, lì, tutti i tuoi simili?”
M “Oh, è vero. Guarda quello… veniamo dalla stessa casa, sai? [Abbassa la voce] Ma io sono meglio.”
Catriona “E chi lo dice?”
M “Hai letto la mia presentazione? ‘Una voce fresca e innovativa… Una storia affascinante…’”
Catriona “Non mi sembra poi così originale. La presentazione di ‘quello’ comprende anche una frase molto lusinghiera di Charlie Charles.”
M “Charlie Charles? Ormai è così disperato che scrive bene di chiunque!”
Catriona “Ehi, Charlie Charles è un mio autore! Però, a dirla tutta, negli ultimi tempi mi sono arrivati ben sette manoscritti con suoi giudizi positivi. Ed erano sette schifezze. Li ho buttati via dopo venti pagine.”
M [Rabbrividisce] Oh. Ragione di più per dare un’occhiata prima a me, no?”
Catriona “Hmmm…”
M “Dai, ti chiedo solo pochi minuti. Ma ti avverto: una volta che avrai cominciato, non potrai smettere.”
Catriona “Sei davvero testardo. Va bene, vieni qui.” [Tra le proteste degli altri manoscritti, comincia a leggere. Venti minuti dopo...] “Hmmm… Ma sei tutto così?”
M “Oh, sì. Anzi andando avanti divento ancora più…”
Catriona “Ti rendi conto di essere la copia di una copia di una copia?”
M “Nel senso che prendo un po’ da questo e un po’ da quello? Certo, ma prendo solo il meglio e lo elaboro…”
Catriona “… male.”
M “Ma non vedi che…”
Catriona “No, non lo vedo proprio. Addio.”
M “Ma chi ti credi di essere, sputasentenze che non sei altro? Mi hai dato solo un’occhiata distratta, ti sei interrotta due volte per rispondere al telefono… Sei cieca, forse? E’ impossibile non cogliere l’incisività del mio stile e lo straordinario potere commerciale della mia storia, da cui però traspare una ficcante metafora della società odierna e…”
Catriona “Ho detto addio.”
M “Te ne pentirai!”
Catriona “Fosse la prima volta…”
[Offeso, M se ne va.]
Catriona [Sospira] “Avanti un altro…”

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11 2008

8 Commenti Commenta ↓

  1. 1

    Non invidio nel modo più assoluto il tuo lavoro, alla faccia di tutti quelli che dicono “Figata! Ti pagano per leggere!”.

    Hai notato che il concetto di “copia di una copia di una copia” è sempre più esasperato e sta diventando “brutta copia di una copia di una copia” quando non “clone di un clone di un clone”?

    La mia teoria è la seguente: non esiste proporzione fra “libri scritti” e “libri di qualità”, ovvero all’aumentare dei primi non aumentano i secondi in percentuale. Il quantitativo di “libri di qualità” è un numero fisso invariabile, tipo 10 per anno.
    L’aumentare dei “libri scritti” non fa che aumentare il caos, rendendo solo più complicato scovare i 10 tosti.
    Il discorso è, ovviamente, applicabile a film, dischi, ristoranti, pittori, …….. Sì, sono un inguaribile ottimista.

  2. 2

    Qui mi sembri Personalità Confusa. :)

  3. 3

    senti, non avrai lavorato troppo? forse è il caso che tu faccia una pausa di relax, in una stanza tutta bianca e senza rumori né parole scritte. :D

  4. 4

    Invece di ringraziarti perché gli hai concesso la precedenza ignorando le code… Troppo convinti questi scrittori.

  5. 5

    Figata! Ti pagano per leggere! :D

    (Le schifezze scocciano assai, ma per lo meno dovrebbero essere più facilmente riconoscibili, in genere. No?)

  6. 6

    M et moi….
    Per assonanza con il titolo di una canzone di Brassens (P. de toi), appena ho letto il titolo del post ho creduto che M non fosse un manoscritto :-)

  7. 7

    Forse la faccio un po’ troppo semplice, ma a volte vedi pubblicate (e malauguratamente leggi) certe schifezze che chiunque può pensare di diventare scrittore e di veder a sua volta pubblicato il proprio “capolavoro”

  8. Catriona Potts #
    8

    @ Rumenta Io invece sono contenta della quantità. Come ho detto spesso: basta che si legga. E poi, più che un aumento dei libri (che comunque esiste) direi che è soprattutto una questione di maggiore visibilità. Le librerie-esposizioni cui ormai siamo abituati sono cosa piuttosto recente. Per i film, dischi, pittori eccetera il discorso è più complesso, perché a troppi mancano le basi per comprenderli. La grammatica e la sintassi più o meno le impari. Ma a scuola – di solito – non s’insegna la musica né viene spiegato il linguaggio delle immagini.
    @ Vanamonde Addirittura? Naaa… ;-)
    @ paolo beneforti Ah, ecco dove mi volevano portare quei signori vestiti di bianco :-D
    @ il matto :-D
    @ Spettatore di provincia :-) La risposta breve è: no. La risposta lunga sarebbe troppo lunga…
    @ Gian Marco :-)
    @ sancla Quando hai messo le virgolette intorno alla parola capolavoro, ti sei risposta da sola… :-)



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