Lastricata

La Library of Unwritten Books è composta soltanto da libri “in potenza”, raccolti attraverso interviste – casuali – a persone che “spiegano” quale libro sognano di scrivere (di vedere pubblicato).
La versione letteraria della proverbiale strada per l’inferno, insomma.
Al di là dell’indubbia suggestione dell’idea in sé, mi sembra che Shirley Dent, in questo articolo sul Guardian, abbia ben colto l’atteggiamento mentale che emerge da questa (non)biblioteca:

Instead of peddling the lie that we are all authors now and that the only tale that matters is our own, why not put trust in that literary culture? Beyond the individual, beyond community, society needs to believe in and recognise great literature. This belief is about reading not writing, it is about society rather than community.

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11 2008

7 Commenti Commenta ↓

  1. 1

    bella, la LoUB. poi ci faccio un giro. thx! :)

  2. claudia #
    2

    Concordo con l’articolo. Credo che molti scrivano per se stessi, come quando da bambini tenevano il diario segreto: magari ora è cambiato il tono delle confidenze riversate sulla pagina, ma la sostanza resta spessola stessa. E no, non per questo sono tutti scrittori.
    Mi chiedo però (e forse sono maliziosa, visto che parlo con una persona che lavora in una CE) se il fatto di vedere pubblicati “certi” libri non proprio eccellenti non contribuisca a rafforzare l’idea che “we’ve all got one book in us”…

  3. 3

    Ehi, gran bella idea.
    (E sono d’accordo con il primo periodo di Claudia.)

  4. 4

    Oddio, io insomma. Cioè, è già pieno il mondo di brutti libri reali, pubblicati, che marciscono ovunque, ci mancavano pure i libri potenziali. O_o

  5. Catriona Potts #
    5

    @ paolo beneforti Sempre lieta di esserle di aiuto sulla strada della perdizione :-)
    @ claudia Perdonami, ma non sono d’accordo. Forse (forse) un tempo la gente scriveva per se stessa. Oggi è la visibilità quella che conta di più, una visibilità che riguarda solo in parte il “mondo libro” perché viene spesso – a torto – percepita come trampolino per la notorietà.
    @ Spettatore di provincia Davvero?
    @ il matto Appunto…

  6. Claudia #
    6

    Uhm, sì capisco. Non la consideravo sotto questo aspetto,forse perchè per me visibilità e notorietà sono cose da fuggire e non da cercare…
    E’ proprio vero che si tende ad esaminare le cose sotto il proprio punto di vista, per questo…grazie per l’arricchimento!

  7. Catriona Potts #
    7

    @ Claudia Uh, per così poco… :-)



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