In Italia 640
Con le copertine, grosso modo, succede così. O si adotta lo stile matrimoniale (“Tutti i libri sono fedeli a un’impostazione e a una soltanto”) o si adotta lo stile playboy (“Ci provo con una nuova ogni volta”). Il primo è assai allettante, perché fa balenare la speranza di chiudere una volta per tutte l’odiato, faticoso, snervante processo decisionale. Certo, l’iniziale scelta del colore passerà attraverso un’analisi di tutti i pantoni conosciuti, mentre quella dei segni grafici richiederà una conoscenza della geometria iperbolica e di qualsiasi font dall’Helvetica al Kitchen Kapers II (regular). Quanto al risultato, non ci sono mezze misure: trionfo (la copertina trasformata in un marchio di eccellenza) o disfatta (la copertina trasformata in un marchio d’infamia). Va da sé, tuttavia, che la prima eventualità è piuttosto rara.
Nel secondo caso, invece, ci si tuffa nel tempestoso mare dei tentativi, delle varianti e delle incomprensioni. E si affronta un battaglione di grafici decisi a scrivere autore e titolo in un corpo leggibile solo con un microscopio elettronico a scansione; a usare proprio quell’immagine che costa come una manovrina correttiva; a intestardirsi su una combinata font+immagine declinata in tutti i viraggi possibili e impossibili e a puntare sempre nella direzione opposta a quella indicata in riunioni in cui la ridondanza concettuale ha regnato sovrana. Anche qui, di solito, il risultato oscilla tra due estremi: “Oh!” e “Bleah!”, ma è più facile lasciarsi i fallimenti alle spalle e ricominciare.
Ecco perché i prudenti uomini e le sagge donne delle CE, che per inclinazione sceglierebbero sempre la via del “finché macero non vi separi”, si ritrovano spesso costretti a fare i libertini.
Senza neppure un Leporello che tenga i conti.
Ecco un lavoro che potrei fare gratis. Le copertine.
L’altro giorno ero in Francia, e mi sono incantato davanti alla vetrina di una libreria. Le edizioni Gallimard, avrai capito quali. Ascesi pura.
Al confronto i Meridiani sono rococò.
Parafrasando (ma neppure troppo, in fondo) Sclavi “grafici: non è gente”
e dunque anche un sobrio e serioso saggio sulle guerre napoleoniche si gioverà, in copertina, delle grazie d’una avvenente fanciulla in posa da Paolina? ^^
E poi ci sono certe copertine che vengono fuori in 10 minuti e nessuna poteva essere più efficace di quella, neanche dopo ore e ore di riunioni e settimane di lavoro di grafici e notti insonni a pensare.
“i prudenti uomini e le sagge donne”.
Peccato, avresti potuto testare un chiasma mica da ridere
@ severine Dicono tutti così. All’inizio…
@ vic Eh, certi francesi hanno tutte le fortune. Ma anche certi italiani…
@ buoni presagi Ma no, dai, è che non è facile far quadrare il rettangolo
@ paolo beneforti Mais bien sûr!
@ il matto Già. E la cosa, come puoi immaginare, mi colma di felicità.
@ Spettatore di provincia