Dissolvenze

    [Dissolvenza in apertura. Un ufficio pieno di scatoloni;
    una melodia d'arpa in sottofondo]
    VOCE OFF

Un tempo arrivava solo la carta. Bozze rilegate o pesantissime risme legate con elastici o poderose clip uscivano da scatoloni contusi, sofferti, talvolta pure umidicci. E tu li sollevavi, entrando poi nel tuo ufficio onusta di carta, con la sensazione che stavi facendo qualcosa, che non ti limitavi a leggere. Circondata dal potere fisico della parola cartacea.

    [Dissolvenza incrociata. Una scrivania;
    la melodia d'arpa continua]
    VOCE OFF (cont.)

Oggi c’è il pling continuo dell’email, vero. Ma i libri continuano ad arrivare, eccome. Però sono libri tristi. Perché non sono stati comprati quando erano ancora soltanto un allegato a un’email, perché sono – orrore! – usciti da un bel po’ nel loro Paese d’origine e nessuno – a parte forse qualche CE bulgara o polacca – li ha voluti portare nel proprio. Il potere fisico della parola cartacea continua a circondarti, ma è un potere infiacchito, e si sente.

    [Dissolvenza incrociata. Una libreria stipata di volumi;
    la melodia d'arpa continua]
    VOCE OFF (cont.)

Sennonché, un giorno, proprio lì, tra “i cartacei”, trovi un libriccino dall’aria normale, con le solite frasi in copertina, con l’usuale riassunto in quarta. E decidi di leggerlo e ti piace e lo compri e lo pubblichi.

    [Dissolvenza al nero]

Questo cortometraggio (?) non ha una morale e non ha neppure una fine, lieta o triste che sia.
Serve solo a ricordarmi che, nel mio mestiere, ci vuole soprattutto culo. Virtuale o cartaceo che sia.

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12 2008

3 Commenti Commenta ↓

  1. 1

    Il culo è più potente di un’arma atomica.

  2. 2

    Sarà anche culo, ma vi siete incontrati a vicenda.

  3. Catriona Potts #
    3

    @ il matto :-D
    @ alberto Sì, è un altro modo di vedere la cosa. Ma sarà amore eterno? ;-)



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