Maiuscole
Ma perché, sulle buste dei manoscritti, gli indirizzi (mittente/destinatario) sono sempre a caratteri CUBITALI?
Ma perché le buste dei manoscritti, anche di una silloge di dieci poesie, sono sempre ENORMI, neanche dovessero contenere i tredici volumi delle Confessioni di Sant’Agostino?
Ma perché sono sempre più frequenti quelli che scrivono il loro ENORME indirizzo soltanto SOPRA la busta e DENTRO non mettono neppure un vecchio scontrino con dietro scarabocchiato il loro recapito?
Ma perché c’è gente che si ostina a rimandare il proprio testo per posta dopo che l’ha mandato DUE volte per email e ha già ricevuto DUE rifiuti? E perché quella stessa gente SEGNALA di essere stata rifiutata DUE volte e aggiunge “Vorrei darvi la possibilità di RILEGGERE il mio romanzo?”
Mi sa che non lo scoprirò neanche su Rieducational Channel.
Magari l’insicurezza li porta a esagerare con l’ottimismo e utilizzare caratteri di scrittura che potrebbero sembrare…’mbùti!!!
Pensa che a me rimproverano sempre il contrario: dicono che scrivo troppo in piccolo gli indirizzi!
Provo un vago senso di colpa per gli invii frequenti, perché a volte se mando un curriculum per e-mail e non ricevo nemmeno un “No, CP” lo rimando a distanza di qualche mese aggiornato e persevero diabolicamente fino a quando mi propongono una collaborazione.
Ma non è che hai messo l’indirizzo mail di Vulvia. Si spiegherebbe tutto:):)
Catri, non vorrei precipitarti nello sgomento ma tra gli aspiranti qualunquecosa-editoriali (scritt., tradd., redd.,…) sento ripetere da anni la seguente affermazione, sussurrata a fil di labbra come una segreto iniziatico: “Nelle case editrici piace molto la carta, sono dei tradizionalisti. Le mail non le guardano neanche, invece un bel plico…”.
Invece di ringraziare per cotanta possibilità…
@ savohead
@ L. Persevera, persevera… e magari scrivi l’indirizzo un po’ più grande
@ franchino8 Oddio, aspetta che controllo
@ Zia Bisbetica Dipende molto dalla CE, in effetti. Io non faccio distinzioni.
@ il matto Be’, in effetti…