Matrimoni e funerali

Una fiera è un po’ come un matrimonio. All’inizio tutti calorosi, abbraccianti, “… ma possibile che ci vediamo solo qui?” Poi seri, compunti, attenti. Infine i gruppi, le chiacchiere, il cibo, persino le sbronze.
Una fiera è un po’ come un  funerale. All’inizio tutti calorosi, abbraccianti, “… ma possibile che ci vediamo solo qui?” Poi seri, compunti, attenti. Infine i gruppi, le chiacchiere, il cibo, persino le sbronze.
Quest’anno – la crisi, ah, la crisi! – si pencolava minacciosamente verso il funerale.
Per fortuna, nel mio mondo, a officiare la cerimonia sono soprattutto le numerose, numerosissime donne.  Che trovano sempre il modo di sdrammatizzare, magari soltanto con un’occhiata perplessa agli stivaletti fluo dell’AA norvegese. O con un abbraccio tanto affettuoso quanto inatteso. O con una scintilla di vera passione per un certo libro.
Alla LBF 2009, insomma, un lieto turbinio di estrogeni ha sventato il pericolo del funerale. E non è poco.

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04 2009

3 Commenti Commenta ↓

  1. 1

    sapete anche essere tragiche, ma concordo. E son contento che abbia funzionato così. Non è per nulla poco.

  2. 2

    Veramente bello questo secondo piano! Ho approfittato di una pausa al lavoro per leggere un po’ (a volte la crisi…)

  3. Catriona Potts #
    3

    @ savohead Ma certo che sappiamo essere tragiche, altrimenti dove sta il divertimento? ;-)
    @ Antonio Benarrivato e grazie :-)



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