Federico Diaz

Ho seguito, un po’ di tempo fa, un dibattito sulla lingua italiana. Sono rimasta in silenzio, a osservare, confrontando quella chiacchierata con la mia realtà quotidiana, quella degli “autori emergenti”. Non gente che, parlando con un amico, si aggrappa a un calco linguistico o arranca su un congiuntivo, ma gente che si è seduta davanti a un computer (o a un foglio bianco), ha cominciato a scrivere e lo ha fatto probabilmente per parecchio tempo, convinta di avere qualcosa di interessante da dire e di averlo espresso.
Ecco, io credo che questa gente abbia bisogno di regole e di chiarezza. Spesso non lo sa (non se ne rende conto?) però ne ha un bisogno disperato. Perché è proprio lì che si va a schiantare. Non dominando le regole, anche il suo pensiero è sregolato. Non conoscendo il senso delle parole, le sue parole diventano senza senso.
Quindi, no, quando uso “decade” in senso proprio non mi sento una specie di Federico Diaz della lingua italiana.
Perché alla domanda: “Si capisce?” non bisogna mai rispondere: “Abbastanza”, ma: “Sì.”

Aggiornamento: Scusate, non mi ero accorta che la discussione su Friendfeed era privata. Lascio il link perché forse qualcuno dei “coinvolti” vuole ripassarla. Per gli altri, in sintesi, si è trattato di un vivace scambio di idee sulla “malleabilità” della lingua italiana, soprattutto riguardo all’uso proprio (e improprio) della parola “decade”.

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04 2009

12 Commenti Commenta ↓

  1. 1

    clap, clap, clap! [coro da stadio] [faccio la ola]
    ;)

  2. 2

    Stending ovescion.

  3. 3

    Quella cui alludi non è la lingua italiana: assomiglia più al “idioma analitico de John Wilkins” di cui racconta Borges in “Otras inquisiciones” :)

  4. 4

    Purtroppo quando ci si mette davanti ad una tastiera o un foglio di carta si pensa sempre: “Cosa vuoi che sia? Scrivere è un attimo”. Il che è vero. Quello che si dimentica è che occorre comunicare: quindi chiarezza, padronanza delle regole, conoscenza della lingua. Tutta roba che richiede studio. Tempo. E le persone sono sempre così indaffarate… A fare cosa, non si sa.

  5. 5

    Per il futuro: quando linki una conversazione su Friendfeed assicurati che sia pubblica… :)

  6. Ted #
    6

    ecco, volevo dire quello che ha detto jjflash. arrivo sempre tardi.

  7. 7

    Non si può non aggiungere questo:

    “L’italiano non è l’italiano. L’italiano è il ragionare.”
    Leonardo Sciascia, Una storia semplice, Adelphi

    Quando l’ho letto (ormai tanti anni fa) mi sono commossa.

  8. 8

    Purtroppo la discussione linkata è su un FF privato e quindi non la posso leggere…Ma intreccio carole entusiaste intonando peana per tutto il resto del post.

  9. Catriona Potts #
    9

    @ paolo beneforti Aspettavo da una decade un’ola da Monsieur Beneforti ;-)
    @ Skizo denghiù
    @ g.g. Vorrei dirlo a certi “autori emergenti” soltanto per vedere che faccia fanno :-)
    @ Marco Eh, sì.
    @ JJFlash e @ Ted Ho fatto ammenda. Non me n’ero proprio accorta, scusate ancora.
    @ nondisolopane Bella davvero.
    @ Mitì È bello sapere che saresti stata dalla mia parte… a prescindere :-D

  10. 10

    uhm…stavo cercando sotto il post la manina col pollice alzato x dire “mi piace”, non l’ho trovata e sono andato nel panico: oddio, dovrò articolare un pensiero ? dire che cosa mi piace e magari anche perché ?
    naaaaaaaaa…infatti mi è venuta in mente quella pubblicità dell’amaro e la battuta finale: “sono ffatti m[i]ei”
    per cui fai conto che le presenti – inutili – righe corrispondano ad una simpatica manina col pollice alzato !

    (stai a vedere che oltre che sulle regole devo riflettere un po’ sui contenuti :-D )

  11. 11

    per non parlare del decadimento, o della decadenza. che, chiaramente, decade.
    scusa, non ho potuto resistere.

  12. Catriona Potts #
    12

    @ El Secretario I suoi contenuti mi paiono chiarissimi :-)
    @ sraule Ma prego :-D



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