The critic is IN

Fammi capire.
Hai scritto a una CE proponendoti per un’assunzione come recensore.
Okay, ti concedo il beneficio del dubbio.
Forse vuoi proporti come lettore di manoscritti e non conosci il termine “tecnico”.
No. Parli di libri pubblicati, quindi non vuoi essere un lettore.
Una domanda, di grazia. Come pensi che sarebbero “usate” queste tue recensioni?
Verrebbero mandate ai quotidiani o ai periodici, accompagnate da un sonoro “Fatti più in là” ai giornalisti che scrivono per quelle testate?
Verrebbero distribuite tramite volantinaggio ai passanti?
Verrebbero declamate durante la pausa pranzo al cospetto dell’intera (e plaudente) CE?
Verrebbero affisse a un nostalgico dazibao?
Parliamone.
Chissà, forse tu hai avuto un’idea geniale e io sono incapace di coglierne la rivoluzionaria portata.
Però, nel frattempo, dai retta a chi ha raggiunto l’età dello sviluppo (fisico ma soprattutto mentale) nell’era pre-Internet: l’informazione non solo è potere, ma ti evita anche parecchie figuracce.
5 cent, please.

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06 2009

9 Commenti Commenta ↓

  1. 1

    mannò, lui vuole scrivere le bandelle e le quarte. e, se fa carriera, le prefazioni. :D

  2. 2

    ma perchè, c’è possibilità di lavorare come lettore?
    credevo che la scelta dei libri fosse appannaggio degli editor…
    e che bisogna fare per proporsi per un ruolo simile?

  3. 3

    secondo me voleva libri gratis :D

  4. 4

    anch’io come lillo mi propongo come lettore. non scherzo, non scherziamo, non credo. tienici in considerazione quando sei con l’acqua alla gola o hai la febbre o, semplicemente, hai perso la coincidenza e sei dovuta restare a balezino. potremmo persino crearci uno pseudonimo, che so: mardillo o lillin o mali… :-) baci, a tutti.

  5. 5

    anche io, anche io….potrei addirittura rinunciare all’impresa di raggiungere il record per il numero di contratti a progetto consecutivi più alto della mia città.
    Per leggere “a gratis” questo ed altro.
    Dove mando il CV?

  6. Catriona Potts #
    6

    @ paolo beneforti Ah, ecco :-)
    @ antonio lillo Ma certo! Pensavo di averlo scritto fino alla nausea… Per noi è fisicamente impossibile leggere tutto ciò che arriva, quindi alcuni testi (prevalentemente quelli in lingua straniera) vengono fatti leggere all’esterno. Guarda qui e qui.
    @ suzupearl Neanche a questo avevo pensato…
    @ manu e @ marta Non sai quanto mi piacerebbe “assoldarvi”. Ma non posso…

  7. 7

    ah non li avevo visti quei post… sono nuovo qui… grazie tante per la delucidazione!
    ma posso farti un’altra domanda? se mando un testo a una casa editrice
    e questo viene rifiutato, il rifiuto è dovuto al caso che ho incontrato sulla mia strada
    il lettore sbagliato (che magari non apprezza il mio stile o le mie storie) o la selezione
    è un tantino più ferrea, tipo che il testo è letto da più persone e c’è un confronto sullo stesso…
    perchè se no farsi pubblicare o meno diventa davvero un lancio fortunato coi dadi

  8. Catriona Potts #
    8

    @ antonio lillo Premesso che, in questo mestiere, tutto è “un lancio fortunato coi dadi” (sennò io vivrei – chessò – a Parigi, preoccupata solo dell’appuntamento con la manicure), non bisogna mai credere che si tratti di una semplice questione di gusti. Chi sceglie i libri vuole venderli quindi, se ci vede qualcosa (e lascio deliberatamente vago il tutto), non si fa scappare il libro in questione. Se è convinto che non ci sia quel qualcosa difficilmente cambierà idea, magari prendendo la cantonata più grossa della sua vita. Se non è convinto ma tentenna allora si confronta, certo.

  9. 9

    ok grazie :-)



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