Ecchimosi

Nelle ultime tre settimane ho respinto tre manoscritti. Ma non lo fai tutti i giorni, più volte al giorno? chiederete voi. Già, ma questi non erano manoscritti “astratti”, caduti sulla scrivania per volontà di qualche AA. Erano manoscritti con una faccia e una storia, insomma con un rapporto (di collaborazione, se non proprio di amicizia) tra me e i rispettivi autori. E, per motivi diversi, ho dovuto dire no. Un no cortese, ma giustificato e fermissimo.
Lascio a voi immaginare quanto sia piacevole dirlo, quel no. E quanto sia gradito riceverlo.
Uno degli autori l’ha paragonato a una manganellata. E non sulla testa.
Eppure, mentre l’ecchimosi passava dal bluastro al verde al giallo, ricevevo email di ringraziamento per la franchezza dimostrata, richieste di consigli (“non per questo, ma per il prossimo”), ammissioni di colpevolezza…
Da due degli autori.
Il terzo non si è ancora fatto vivo.
Comincio a essere inquieta.

19

06 2009

12 Commenti Commenta ↓

  1. #6 #
    1

    Mi fa venire in mente Il paradiso degli orchi.

  2. 2

    non è mai bello dare brutte notizie agli amici, di qualsiasi natura sia la notizia…
    spero tanto bene per te…

  3. 3

    beh, dai, due su tre già è un risultato — l’educazione di questi tempi è una qualità da non sottovalutare (non che sia mai stata da sottovalutare, ma, ultimamente, pare essercene veramente poca in giro. forse il distributore ha avuto problemi tecnici, forse c’è un autoarticolato carico di buona educazione bloccato in un ingorgo sul grande raccordo anulare o cose così…)

  4. 4

    Più o meno un anno fa, è successo anche a me di ricevere un cortese manganellata.
    Per riprendermi, sono andato a fare a pugni con gli zombi.
    Poi, a distanza di mesi ho riletto il mio romanzo. Cacchio.
    Ho scoperto che il mio manganellatore aveva ragione.

  5. Catriona Potts #
    5

    #6 :-D
    @ antonio lillo Se scompaio, sappiate che vi ho sempre voluto bene :-)
    @ giorgia Dici che è un problema di educazione? Speriamo! (l’individuo in questione non è esattamente un moscerino…)
    @ Diegozilla Eh, siamo illuminati, noi manganellatori di parole… :-)

  6. 6

    Per il terzo, io mi guarderei le spalle. Insomma, con due ti è andata bene, non puoi pretendere sempre tarallucci e vino, no? L’universo si deve riequilibrare… ;)

  7. 7

    ecco, allora uscendo dal lavoro, prima di montare in auto, controlla bene le gomme. certo, nel caso ancora ce ne fossero !

  8. Ted #
    8

    ASSASSINA!1! VEGONIA!1! S’è INCASTRATO IL CAPSLOCK!1!

  9. v. #
    9

    Se posso, vorrei raccontare la stessa vicenda (o perlomeno una simile) dal punto di vista opposto.
    Tempo fa, ho mandato un mio manoscritto ad un editore. Mi telefona il loro responsabile editoriale (un nome noto, ma preferisco evitare di nominarlo): il libro è piaciuto, possiamo incontrarci per parlarne? Ci vediamo, è una vera pubblicazione (non a pagamento), mi dice: al 90% è fatta, però c’è ancora qualche passaggio interno da fare, non avere fretta. Ogni tanto ci sentiamo, telefonate, mail, sms. L’ultima volta mi dice: massimo due o tre giorni, e hai la risposta definitiva. Dopodiché: nulla. Non un messaggio, non una risposta (né per mail, né per cellulare, né alla casa editrice): silenzio assoluto. Oramai ci ho messo una pietra sopra, ma per un po’ è stato come essere stato abbandonato da una fidanzata senza un perché. Capisco che abbiano cambiato idea, che abbiano riletto il libro scoprendo che in realtà era una schifezza, ma… dirlo? Avrei sicuramente preferito una comunicazione negativa, piuttosto che restare lì appeso al nulla, a domandarmi che cosa è successo. Preciso per chiarezza di non essere affatto uno del mestiere e di non conoscere per niente il mondo editoriale, quindi forse c’è qualcosa di molto evidente che mi sfugge… ma cosa?
    Quindi, se posso trarre una morale: meglio le randellate, chiare ed evidenti.
    Ciao, e complimenti per il blog! (molto divertente)

  10. Catriona Potts #
    10

    @ v. Ma no, dai, chiama tu o scrivi un’email. Chiedi una spiegazione. Ne hai diritto. Possono essere successe mille cose che non c’entrano neppure con il tuo libro…

  11. v. #
    11

    Ahimé, certo che ho chiamato e scritto mail. Ma: nessuna risposta. Che faccio, insisto? Metto dei cartelli in giro? Non vorrei neanche essere denunciato per stalking (tanto per restare in metafora). Insomma: anche la vita degli aspiranti scrittori non è il massimo…

  12. Catriona Potts #
    12

    @ v. Io insisterei ancora un po’. Con pacatezza e cortesia, ma lo farei. In bocca al lupo!



Additional comments powered by BackType