Non esiste

Niente. Non una riga, non un segno. Niente sull’autore, figuriamoci sul libro. Territorio vergine.
Succede.
Così, se arriva un manoscritto (straniero) e la ricerca su Internet non dà risultati, non so mai se essere preoccupata o contenta.
Perché un poco inquieta, l’assenza. Sarà voluta o casuale? Significa forse che neppure la CE straniera ci crede, nel libro o nell’autore? Oppure, al contrario, punta a far sgorgare una ribollente cascata d’infomazioni al momento opportuno?
Ma conforta pure, il silenzio. Lascia soli col testo, senza condizionamenti o preconcetti. Libera dalla necessità di confrontarsi con il passato, quale che sia. E’ come mettersi a parlare direttamente con l’autore, senza mediazioni.
E dà un piccolo brivido: quel libro/quell’autore “non esiste” per il mondo, ma “esiste” per te.
Ci si accontenta di poco, da queste parti e di questi tempi.

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07 2009

7 Commenti Commenta ↓

  1. 1

    Mi immagino la scena con te in piedi sulla scrivania e il libro in mano teso verso il cielo ad urlare “Bwahahaaha! Ho il potere di distruggerti!” :) )

  2. 2

    Un vecchio bel gioco che facevo spesso, prima e dopo aver esercitato il Mestiere, era quello di foderare i libri. Non leggevo ne’ il titolo ne’ ogni altro paratesto, solo IL testo. Prendevo appunti, vocali e scritti. Era una cosa a due, lui e me, da soli in compagnia. Quando mi e’ capitato di incontrare di persona alcuni degli autori che avevo in quel modo conosciuto sulla carta, be’, si stupivano, schermivano, o divagavano: tre mi chiesero come avevo fatto a capire certe cose. Risposi loro che io avevo scritto il loro libro. Nessuno di loro, da allora, si e’ mai più reso disponibile, una mi manda regolarmente le sue nuove prove. Va meglio con gli scrittori e poeti morti: le ombre non temono gli specchi.

  3. 3

    Oggi sprizzi ottimismo da tutti i pori, vero? Mi piace non sentirmi sola ;-*

  4. 4

    Eh, miti’, basta poco…

  5. Catriona Potts #
    5

    @ izzy Ah, ma allora mi conosci… ;-)
    @ Valerio BaoTzeBao Fiandra Fammi capire: lo prendevi “a caso” quel libro che poi mascheravi? Perché altrimenti c’era comunque una scelta iniziale…
    @ Mitì Da tutti i pori e pure dal cuoio capelluto :-D
    @ Valerio BaoTzeBao Fiandra :-)

  6. 6

    Le regole del gioco ( a propos : che titolo, che brivido, che soffio di fiato corto, au relire… ) erano e sono queste:
    1.
    disporre di una vasta scelta ( io potei contare sulla notevole biblioteca di mio padre – soprattutto ‘900, romanzi soprattutto, senza snobberia:kafka proust svevo pavese mann goethe ma anche simenon, woodhouse, hemingway, maughom…e Selezione – Reader’s Digest – e quella della nonna – classici ebraici latini e greci, saggistica, poesia, libretti d’opera, fiabe…
    2.
    aver comprato sempre molti più libri di quelli effettivamente subito letti
    3. Solitudine, tendenza all’inquietudine, tempo, curiosita’, insoddisfacibilita’, senso di indipendenza, e un ‘pessimo carattere’…
    4. Aver capito e sentito , aver provato la forza e la inutilita’ delle parole, e la loro indispensabilita’…
    5. Aver preso, una prima e sconvolgente, meravigliosa volta, un pirandello per verga…

    Il resto venne da se: il modello segui’ l’intenzione, le regole si adattarono al gioco.

  7. Catriona Potts #
    7

    @ Valerio BaoTzeBao Fiandra Bello. Ci proverò quando mi capiterà di trovarmi in una casa “sconosciuta” :-)



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