Impalpabile

Lo so, faccio un mestiere impalpabile. L’editore, il traduttore e persino lo stampatore lasciano traccia del loro passaggio nel libro. Quello stesso libro che magari io ho scelto; per cui ho discusso con l’autore svariati giorni e parecchie notti; di cui ho letto prima, seconda, terza stesura nonché le bozze; di cui ho deciso la copertina eccetera.
Lo so, faccio un mestiere impalpabile. Da quando i dattiloscritti non ci sono più, da quando basta una combinazione di tasti per far sparire le revisioni da un file e rivelare un testo pulito, non ho più neppure la testimonianza della carta massacrata e dei segnacci blu, rossi o verdi a dimostrare che sono passata di lì.
Lo so, faccio un mestiere impalpabile. Un tempo si diceva “lavoro di concetto” (si dice ancora?), che per me si traduce in parole. Da leggere, da scrivere, da pronunciare. Comunque effimere.
Ed ecco perché, nel futuro della CE, immagino un dialogo più o meno così:

Anziana della CE “Uh, questo Catriona non l’avrebbe mai lasciato passare…”
Giovinetta della CE “Catr… Chi?”
A “Eh, già, tu non puoi averla conosciuta.” [Sospiro]
G “Ma chi era?”
A “In due parole?”
G “Mah, sì.”
A “Due parole due?”
G [Spazientita] “Sì!”
A “Un’emerita rompicoglioni.”

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09 2009

11 Commenti Commenta ↓

  1. 1

    Quindi un’impronta indelebile la lascerai ugualmente.(Qui ci starebbe bene una faccina, ma non riesco ad usarle.)

  2. 2

    Capito sul blog adesso, ma solo il fatto che hai come avatar Pamela Brown mi piace.

  3. fabio #
    3

    Un ricordo emerge dalla memoria, alla fine di uno dei libri che ho letto da poco c’era una pagina con elencate tutte le persone che avevano costruito il libro.
    Un po’ come i titoli di coda di un film. Tra quelli che ricordo c’erano l’editor, il correttore bozze, il grafico, l’addetto ufficio stampa. Mi era sembrata una bella idea.
    Lo so, magari vorreste il titolo del libro o la casa editrice. Ma la memoria è labile e il mobile è troppo pieno di libri.

  4. 4

    Naaa, ti sottovaluti. Vedrai che ti impagliano e mettono in posa sopra uno scaffale: “Ricorda: Catriona ti osserva dagli inferi!” XD

  5. 5

    Beh…. ecco… veramente le parole sarebbero tre! ;)

  6. Fabio #
    6

    Purtroppo ci siamo affezionati a questa “emerita riompicoglioni”…

    Il problema è che TUTTI vorremmo sapere quali libri ha curato, coccolato e per cui ha
    magari bestemmiato.
    TUTTI vorremmo avere un manoscritto da sottoporle, sapendo che una stroncatura da questa
    Professionista (notare il carattere maiuscolo) ha un sapore genuino…
    Il nostro destino sembra invece quello di vivere nell’oblio e nella frustrazione in attesa
    di una epifania che non verrà…
    Fabio

    “Che altri si vantino dei libri che hanno scritto. Io mi vanto di quelli che ho letto.”
    J.L. Borges

  7. 7

    Essere considerata così nel lavoro, oggi vale più di una medaglia al valore ;-*

  8. 8

    che dire, mrs potts. anche nell’epoca in cui tutti scrivono e nessuno legge, e in cui tutti parlano e quasi nessuno pensa, lei fa il mestiere più bello del mondo. dopo il mio, si intende.

  9. Catriona Potts #
    9

    @ Grace :-D
    @ Alessandro E il semplice fatto di avere almeno un lettore che apprezza Pamela Brown è una grande gioia!
    @ fabio Sì, è una bella idea. Dovrebbe essere diffusa.
    @ Izzy Mi piacerebbe! :-)
    @ Fabrizio Su, dai, la definizione è di due. Pignolo! :-P
    @ Fabio L’affetto è ricambiato, ma la realtà è molto più oscura di quanto appaia nel blog…
    @ Mitì Se lo dici tu, mi fido 3>
    @ dund Me lo ripeto tutti i giorni, ma non sempre – come vedi – funziona…

  10. 10

    Su Minimum Fax ci sono i titoli di coda con i nomi e la qualifica di chi ha lavorato al libro.
    Ps I know where I’m going è uno dei miei film preferiti.

  11. fabio #
    11

    @Alessandro Ecco, era Minimum Fax, dubbio risolto. Grazie.



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