Penna e calamaio (I)

A grande richiesta (?), comincio oggi una serie di sparsi consigli dedicati a coloro che sono decisi a farsi pubblicare.
Saranno brutali, eh? Non dite che non vi avevo avvertito.

Caro scrittore, cara scrittrice,
cominciamo col dire una cosa: non sono tua madre, una tua parente, la tua migliore (o peggiore) amica.
Quindi, in linea generale, la tua vita non mi interessa.
Non vale cambiarti nome. Non vale immaginare di vivere in un’altra città. Non vale affibbiare un altro nome al liceo o al compagno di classe che ti stava antipatico. Non vale immaginarsi un altro lavoro.
E’ tutto inutile.
Perché la tua vita – per te eccezionale, senza dubbio – per me non è affatto eccezionale. E ciò vale anche per i (potenziali) lettori.
Credimi, non sei l’unico/a a essere andato/a in America.
Credimi, non sei l’unico/a ad aver incontrato uno/a sconosciuto/a su un mezzo pubblico.
Credimi, non sei l’unico/a a esserti tormentato/a nel chiederti se lei/lui ti amava.
Cosa dici? Che queste sono esattamente le cose narrate nel libro-in-testa-a-tutte-le-classifiche?
Ah-ah! Ti sei scoperto/a!
Allora non vuoi semplicemente pubblicare. Tu vuoi il successo!
Innanzitutto chiediti: vuoi diventare 1) un autore/un’autrice o 2) un personaggio?
Nel caso 1, posso dirti qualcosa. Per esempio di scrivere la storia che racconta la tua vita e poi buttarla via per scrivere altro. Magari che parta dalla tua vita, ma che non ne ri-tracci il percorso semplicemente infiocchettandolo con qualche metafora.
Nel caso 2, non ho niente da dirti. Ma proprio niente niente niente. A parte buona fortuna.

Tags:

11

02 2008

12 Commenti Commenta ↓

  1. 1

    tu non ci crederai, ma io nella vita sono un vampiro. conta lo stesso?

  2. catrionapotts #
    2

    @ breznev Con tutti i libri di/sui/per i vampiri che ci sono in giro? Uhmps, banale, banale… Avanti un altro! ;-D

  3. 3

    Se la si inviasse a tutti gli italiani, decurteresti del 90% la percentuale di aspiranti scrittori.

  4. catrionapotts #
    4

    @ Signor Ponza Ah! Ha scoperto il mio vero obiettivo! ;-)

  5. 5

    Riassumendo: caso 1) Linus (quello di Radio DJ), caso 2) Quella che si dava i 100 colpi di spazzola. Brrrr… il successo fa un po’ paura.

  6. 6

    Ecco i consigli che stavo aspettando, grazie.
    Ah, tanto per dirne una, io non scrivo mai della mia vita. La mia vita è noiosa, mi annoio io a viverla, figurati gli altri a leggerla.

  7. 7

    mi viene da osservare che, se uno diventa un personaggio, poi la sua vita potrebbe diventare interessante da raccontare. :D

  8. catrionapotts #
    8

    @ cofano Per me sono due casi 2, però (a dirla tutta, sono sempre stata convinta che la spazzola la manovrasse un cinquantenne…)
    @ Louie E non saranno gli ultimi :-)
    @ paolo beneforti Infatti dicevo “in linea generale” ;-)

  9. 9

    Scopro con discreta gioia che non rientro in nessuno dei casi XD Però che tristezza vedersi raccontare le storie di una vita… (d’oh) o_O

  10. 10

    @Cofano: Ma non sono solo due casi (caso 1 o caso 2, a scelta) sono anche blogger.

    Qui c’è quello di Linus: http://linus.blog.deejay.it/
    Qui quello di Melissa Panarello: http://melissapanarello.wordpress.com/

  11. Envisia #
    11

    Cèline, morte a credito. 588 pagine nell’edizione inglese.
    Bukowski, storie di ordinaria follia.
    Dostoevskij, memorie del sottosuolo.
    Giusto tre esempi di libri che, stando a quello che dici, non avrebbero mai dovuto essere pubblicati.
    E che, a mio modesto avviso, sono anche abbastanza carini.

  12. Catriona Potts #
    12

    Oh, be’, ma allora Proust? Suvvia, sono consigli su cui riflettere, per capire se quello che si scrive ha davvero un interesse per gli altri oltre che per se stessi…



Additional comments powered by BackType