Saudade
Ecco fatto. Il 2008 è chiuso. No, non sono impazzita definitivamente. E’ che, a parte qualche piccolo aggiustamento, la strada è decisa, segnata e asfaltata.
E’ arrivato il momento di guardare indietro.
Sì, anche avanti, ma soprattutto indietro.
Perché, nei cavernosi magazzini, ci sono le torri nere.
I libri invenduti e tornati alla CE.
E’ ora di capire quante torri vanno abbattute e bruciate e quante invece vanno semplicemente ridotte di uno o più piani.
Riunioni fatte di sospiri, silenzi e scaricamenti di barile a raffica. “Era un libro difficile…” “Uh, che brutta copertina aveva…” “Ha avuto poche recensioni…”
Così i cavernosi magazzini si svuotano. Momentaneamente.
E tu ti riempi di una saudade così intensa che ti senti il figlio (illegittimo) di Amália Rodrigues e Vinicius de Moraes.
A parte tutto, che fine faranno quelle torri? Abbattute e riciclate? Regalate ai poveri? Alle biblioteche? Al volgo? o semplicemente resteranno lì, a imperituria memoria della barbarie dei tempi?
@ Rumenta No, se restassero lì occuperebbero spazio, quindi sarebbero un costo. O vengono abbattute (in tutto o in parte) oppure finiscono ai remainders.
Che gran spreco di carta.