A cautionary tale
Visto che una delle poche trasmissioni della TV italiana in cui si parla di libri (sicuramente la più seguita) istiga a pubblicare il proprio libro a pagamento (perché l’ha fatto nientemeno che Italo Svevo) e lo fa con frasi del tipo “non demordere e mettere da parte qualche risparmio”, mi è tornato in mente un libro di cui forse alcuni di voi hanno sentito parlare: Atlanta Nights.
Mi spiace che le informazioni siano soltanto in inglese, ma ecco il succo: un libro scritto apposta per essere impubblicabile (capitoli duplicati; personaggi che muoiono e riappaiono senza spiegazione e che, sempre senza spiegazione, da uomini diventano donne o da bianchi diventano neri; errori grammaticali e sintattici a pioggia eccetera) e mandato a una delle più grandi vanity press americane.
Risultato: un’offerta di pubblicazione (ovviamente rifiutata).
L’ho già detto: volete vedere la vostra creazione in formato libro? Nessuno ve lo impedisce. Le tipografie possono fare un lavoro eccellente; realizzare un e-book ormai è facile. Da un editore a pagamento sborsate di più e andate incontro all’inevitabile, doloroso destino della non distribuzione.
Sì, lo so che ci sono stati Lawrence, Kipling, Poe, Proust, Whitman, Wilde, Twain. Per non parlare di questi (e molti altri) casi.
Ma davvero pensate di…
Davvero?
Be’, buona fortuna.