La curiosità vorace, il naso affondato nelle pagine, il sorriso beato che dice: “Oh, l’ho trovato!”, gli occhi sgranati davanti all’ennesimo stand… No, quest’anno ho visto consumarsi raramente questi riti. In più sono scomparse le borse. Certe CE le davano ugualmente, ma in giro non c’erano quei bei sacchettoni gravidi di carta, trascinati con fatica pari soltanto all’orgoglio. Persino la tradizionale corsa al catalogo è stata annullata per mancanza di concorrenti.
Frase più frequente: “Questo lo compro dopo.”
Frase più incredibile: “No, non prendo niente, perché non c’è niente che mi attira davvero.”
Ci sono sempre quelli che, nello stand della CE più grande d’Italia, dopo aver passato le forche caudine delle mamme che tengono la mano al figlioletto, dopo aver subito un trapianto di fegato per via delle gomitate, dopo aver rischiato il soffocamento da valanga cartacea, s’impadronscono della copia del libro-in-cima-a-tutte-le-classifiche e se ne vanno in giro come se avessero acquistato un autografo di Dante (peraltro presente… l’avete visto?).
Mr Potts, al contrario, è uno di quelli che dà soddisfazione a una CE. A un certo punto, è arrivato con un sorriso trionfante, brandendo Gli articoli di Smalcalda. I fondamenti della fede (1537-38). In appendice: Trattato sul primato e l’autorità del papa (1538) , volume che, come tutti sapete, sebbene sia il bestseller di Martin Lutero e Filippo Melantone, inspiegabilmente non viene spesso ristampato.
Per l’ennesimo anno, assenti ingiustificate panchine, sedie o altre superfici “sedenti”. Ma si sa, il pubblico è ggiovane e si accoccola per terra. E infatti il pubblico “vecchio” si faceva coccolare sui divanetti del Meridien, l’albergo-dentro-la-fiera-dentro-l’albergo. A un certo punto, si sono materializzati: Valentino Parlato, Raffaele La Capria, Javier Marías, Edoardo Sanguineti e un super-super dirigente editoriale. Aggiungeteci la sottoscritta e gli autori della sottoscritta, e capirete perché l’aria era così densa di cultura da mozzare il respiro.
Assioma di Torino: I miei autori sono i più simpatici.
Teorema di Torino: la persona che hai evitato per un anno intero e che credi di essere riuscito a evitare grazie a studiatissimi percorsi labirintici, sarà quella dietro di te nella fila per il bagno.