Still crazy (after all these years)

Proprio te cercavo.
Dopo tutti questi anni, so benissimo che un incipit del genere è pericoloso, però abbozzo. In primo luogo, perché chi mi sta chiamando è un agente. In secondo luogo, perché potrebbe aver ragione. In terzo luogo, perché chi mi sta chiamando è un agente.
Ho un libro per te.
Dopo tutti questi anni, ormai so che non si tratta di regalo, bensì di proposta. E non mi dispiace più come all’inizio, quando m’illudevo di essere l’oggetto di slanci amichevoli e senza secondi fini.
Un libro su cui abbiamo lavorato tanto.
Dopo tutti questi anni, ciò mi è di vago conforto.
Un romanzo originale, ma con ottime possibilità commerciali.
Dopo tutti questi anni, non do più nessun significato a tale frase. È come se un concessionario mi dicesse: «Sì, è una bella macchina e, pensi un po’, funziona!»
Parla di…
Dopo tutti questi anni, abbozzo di nuovo. Raccontare una trama al telefono e sperare che l’altro la segua fino in fondo è come sperare di tenere accesa una candela mentre infuria la madre di tutte le tempeste. Ma la danza prevede anche questo passo e io ho imparato a danzare.
Cosa dici, te lo mando?
Dopo tutti questi anni, il sì ovviamente arriva, anche se un po’ meno entusiasta di un tempo.
Vedrai, ti piacerà!
Inchino.

Be’, credeteci o no, dopo tutti questi anni, dopo innumerevoli tempeste e danze, io, quel libro, lo aspetto. Con un po’ meno ansia di un tempo, vero, però lo aspetto.

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02

03 2010

14 Commenti Commenta ↓

  1. 1

    God bless you please, mrs Catrionson…

  2. 2

    “Un libro su cui abbiamo lavorato tanto.” ^___^ LOL! “Non hai idea di quanti tasti abbiamo dovuto schiacciare tra noi e l’autore… più di cinquecentomila. CINQUECENTOMILA-AAA!!!”

  3. ms #
    3

    originale, ma con ottime possibilità commerciali.Quel ma mette tristezza, di primo pomeriggio, al primo piano di un’università. Che qui mica siamo messi meglio, rispetto alle CE, intendo.

  4. ms #
    4

    Infatti, vedi?, non sappiamo neanche chiudere i tag…

  5. 5

    Tanto, libro più libro meno. Immagino la trepidazione, io non ci riuscirei a stare sulla seggiola, mi vedrei andare avanti e indietro come un leone in gabbia:) (Credo che anche tu fino a qualche anno fa ti comportavi così) Buona lettura eh! Mmm… A pensarci bene quasi quasi me la procuro una gabbia, a me non servirebbe a nulla, così, giusto per simulare una trepidazione letteraria da parte di un editor. (I game)

  6. 6

    Perché una può anche aver imparato a ballare e ballato fino alla nausea, ma quando attacca la musica i piedi partono da soli. E pur non credendo nei miracoli non si esclude a priori l’occasionale botta di culo ;-)

  7. 7

    Ma allora è così che funziona! L’agente letterario, dico. Ti telefona e ti manda il libro. Io pensavo che fosse la CE a chiamare l’agente, con frasi tipo “mi piacerebbe pubblicare quel tuo autore, sai quello che ha venduto 300 milioni di copie”, oppure “non avresti per le mani un autore bruno, con gli occhi verdi, alto 1.95, che scriva come Camilleri?”. Vedi, a volte, l’ignoranza cosa ti porta a fantasticare…

  8. 8

    La domanda sorge spontanea: com’è che uno diventa agente letterario? Cosa faceva prima?

  9. 9

    Beh… nel caso di chessò, Nicolazzini, la risposta è facile: fantascienza.

  10. 10

    Dai, per la prossima telefonata ti auguro un bel libro, originale e con ottime probabilità commerciali. Magari capita davvero :-)

  11. Catriona Potts #
    11

    @ Valerio BaoTzeBao Fiandra :-)
    @ Angra Guarda, ti sembrerà strano, ma io capisco la tua amarezza. E lungi da me impedire i commenti, quali che siano (infatti non mi sogno neanche di moderarli). Troppo spesso, però, mi sembra che i tuoi commenti siano commenti alla tua realtà, non alla mia. Tutto qui.
    @ ms Ah, ma quello è un passo del balletto. È la formula universale per non mettere paura e si applica alla quasi totalità dei libri.
    @ Franco No, non posso più parlare di trepidazione né di gabbia. Ma di attesa sì.
    @ laura Eggià.
    @ omniaficta :-D
    @ Angra Il percorso varia molto. Alcuni hanno cominciato lavorando in una CE (spesso negli uffici che si occupano dei rapporti con l’estero); altri sono stati editor; altri ancora erano amici di alcuni autori che, a un certo punto, hanno chiesto loro di rappresentarli… In effetti, se ci pensi, le competenze di un agente devono essere molteplici: dalla capacità di valutare un testo a quella di “correggerlo”, dall’abilità “finanziaria” a quella diplomatica eccetera eccetera.
    @ iguana jo Vedi la risposta ad Angra
    @ LaProfe Magari :-)

  12. 12

    @Catriona: ti rigrazio per la comprensione, e ti sembrarà strano ma non mi sembra strano che tu mi capisca ^__^

  13. 13

    La speranza e’ l’ultima a morire

  14. 14

    da poco inoltrata nel mondo dell’editoria, difficile districarsi, mentre si cerca di imparare a scrivere qualcosa che resti in chi ti legge.
    mi piace il tuo blog, scoperto per caso.
    ti manderò il mio libro ; )
    ci sto lavorando, ma sembra non finire mai…editor severa

    ciao
    aspirante scrittrice



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