Tempo dieci minuti
In ufficio ho due grosse pile di fogli. Libri, ovviamente. Stampati parecchio tempo fa, prima dell’arrivo del Kindle. Potrei buttarli via e forse lo farò.
Anzi lo faccio subito.
Tempo dieci minuti, mi passano davanti incontri, richieste, email; schegge più o meno grandi di storie, di idee, di personaggi; testi scartati dopo poche pagine e testi perduti dopo trattative brevissime o strazianti. Toh, questo invece l’ho comprato.
Tempo dieci minuti, le pile non ci sono più.
Guardo il Kindle.
Al momento, contiene 97 libri. Non tutti di lavoro, ma parecchi sì.
Dall’età di due anni, darmi un pezzo di carta è stato il modo migliore per conquistare la mia attenzione. Ho usato veline, quinterni, fogli protocollo, quaderni, bloc-notes. Ma soprattutto – da quando faccio questo lavoro – ho stampato. Decine (centinaia?) di migliaia di fogli. E, con una sicurezza che non smetterà mai di sorprendermi, sono sempre stata in grado di ricostruire il mio rapporto con un libro grazie a una semplice occhiata a uno di quei fogli stampati.
D’un tratto, mi accorgo di dover riconfigurare la mia memoria.
No, questo non lo avevo previsto.