Posts Tagged ‘casa Potts’

Perché? Perché? Perché?

Tutte le settimane mi dico: “Non farlo.” Ma poi ci casco. Sempre. Apro e guardo. No, non mi soffermo più come un tempo; non ho più l’età per certe arrabbiature. E infatti inciampo subito in un: “… sorprende questo Bildungsroman ambientato nel distretto di Banjul, irto di dolente sensibilità seppur velata da un afflato immaginifico…” seguito da un: “… presenta un saggio metaforicamente denso di suggestioni hussleriane…” e da un “… così il vissuto si stempera in una progressione che, latu sensu, è anche una regressione…”
Allora li vedo. Giovanni ed Elena e magari anche Giorgio, il loro primogenito, diciotto anni e una vaga, incostante passione per la lettura. Li vedo che scorrono quelle righe con la vaga speranza di trovare qualcosa e scoprono invece davanti a sé la Fortezza di Cultura, massiccia, inespugnabile, senza neppure una feritoia da cui far passare un po’ di divertimento leggero, di innocua identificazione, di lieta fuga.
Allora li sento. I pianti e i lamenti dell’élite: “Ma perché la gente non legge? Perché? Perché? Perché?”
Finché, pietoso, non arriva Mr Potts: “Oh, mi avevi promesso di smetterla con i supplementi culturali. Lo sai che ti fanno male, no?”

22

09 2009

Note a margine

A ogni buon conto, a parte stare sempre con Mr Potts, una delle cose belle dell’estate per me è stato (ri)vedere e (ri)scoprire almeno una parte di quei film che durante l’anno scappano tra le dita del tempo, della stanchezza, del sonno eccetera (per spegnere la vostra bruciante curiosità, sappiate che l’elenco “per immagini” lo trovate qui). Orbene, per farlo, ho dovuto spesso riesumare uno di quegli oggetti che i-nostri-nipoti-non-sapranno-neanche, cioè le videocassette, registrate grazie a notti semi-insonni e nonostante programmazioni affidabili come le interviste di Chi.
E’ stato così che ho avuto una rivelazione.
Avete presente quelli che dicono: “Ah, no, per me i libri sono sacri. E penso sia sacrilego sottolineare, marcare, appuntare un libro…”? Ebbene, da adesso in poi, a gente siffatta mostrerò un frammento di ciò che non volevo registrare cinque, dieci, venti anni fa. E la sfiderò a non vedere in quella specie di note a margine – spot, telegiornali, previsioni del tempo, dibattiti – qualcosa che non abbia segnato anche solo in minima parte il suo modo di vedere le cose. E non importa che quelle note non abbiano nulla a che fare con – mettiamo – Lydia di Julien Duvivier. Facevano parte del mio mondo mentre io vedevo quel film e, per me, erano e rimangono importanti.
Ma adesso chi lo dice a Mr Potts che il meccanismo “compro DVD –> butto cassetta”  (con conseguente guadagno di spazio) si è inceppato in una puntata di Spaziolibero I programmi dell’accesso?

03

09 2009

Talloni

Casa Potts, sera (facciamo anche notte, dai).
Si lavora.
Sposta la virgola, correggi il passato remoto in trapassato, attenta che c’è una ripetizione, gira la frase, aggiungi il soggetto, togli il possessivo, torna indietro a sistemare, vai avanti per vedere se regge, lima il periodo, raddrizza la cronologia, elimina l’obbrobrio, ’sto pezzo non sta in piedi, ma questa cosa l’ha già detta o me la sono immaginata?
Ho bisogno di una pausa.
TV.
Provini del GF, courtesy of Gialappa’s Band.

Esaminatore: “Qual è il tuo tallone d’Achille?”
Candidato 1: “Eh?” (Esaminatore: “Qual è il tuo tallone d’Achille?”) “Eh?”
Candidata 2: [sorride timidamente, si mette di profilo e alza il piede]
Candidato 3: “Sono un drago con le ragazze!”
Candidato 4: “Come?” (Esaminatore: “Qual è il tuo tallone d’Achille?”) “Il mio tallone d’Achille?” (Esaminatore: “Sì, il tuo punto debole…”) “Il mio punto debole è il mio tallone d’Achille?”
Candidato 5: [un silenzio lunghissimo]

Bastano pochi minuti per sentirsi drammaticamente inutili.

26

01 2009

Recherche

Catriona: Eppure deve essere lì. Ci ho fatto un esame all’università.
Mr Potts: Non sapevo avessimo una sezione “esami di Catriona all’università”.
Catriona: Non proprio, ma… Oh, guarda questo!
Mr Potts: Già, l’abbiamo comprato almeno due anni fa. Quasi quasi adesso lo tiro fuori, così finalmente lo leggo. Aspetta, guardo più in alto se… Ecco dov’era!
Catriona: Ah-ah! Lo sapevo!
Mr Potts: No. È un altro.
Catriona: Non mi dire che è quel saggio che hai cercato per un mese intero e poi hai ricomprato.
Mr Potts: Be’, adesso abbiamo una copia per me e una per te.
Catriona: E quello lì dietro, tutto storto?
Mr Potts: Non mi dire! Su questo ci ho fatto io un esame. Ecco dove si era cacciato.
Catriona: Scusa, già che sei lì… Mi prenderesti quello? No, più a destra… E quello… Sì.
Mr Potts: Hmm… Questo non ricordavo di averlo. Fammelo tirare giù, prima che ricompriamo pure lui.
Catriona: Potresti salire ancora di uno scalino? Così riesci a prendermi quel testo sulla canzone napoletana che abbiamo messo sull’ultimo scaffale dicendo: “Ma figurati se…” Be’, pensa un po’, adesso mi serve.
Mr Potts [allungandosi e sbuffando]: Uh, eccolo [pausa]. Tesoro, toglimi una curiosità: mi puoi spiegare per quale motivo abbiamo comprato Cento utili consigli per l’allevamento casalingo del colombaccio stanziale?
Catriona: Ti rispondo con le immortali parole di Mr Potts: “E quando ci ricapita un libro con un simile titolo?”
Mr Potts: Ehm… Scusa, mi ripeti cosa stavi cercando?
Catriona: [pausa] Non lo ricordo più.


Ho l’atroce sospetto che i libri di casa Potts leggano questo blog e stiano mettendo in atto una silenziosa ribellione.

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21

01 2009

Segni

[Casa Potts, ora di cena. Il telegiornale in sottofondo]

Speaker: “Adesso vediamo questo video di YouTube che ci mostra…”
Catriona [seccata]: “No, il video non è di YouTube. Qualcuno l’ha girato e poi l’ha messo su YouTube. Fosse l’articolo di un quotidiano, direbbero: ‘Adesso vediamo questo articolo di Ciccino Cicci, apparso sull’Eco della Valdisottosopra…’ E poi non è neanche questo il discorso. E’ che Internet, per certi giornalisti, è ancora un pozzo nero, in tutti i sensi. Mi sorprendo che non abbia detto: ‘Vediamo questo video che impazza sul web…’”
Mr Potts [con un sospiro di sollievo]: “Meno male, sei guarita!”

Insomma: un malanno tanto improvviso quanto seccante mi ha tenuto lontana dal secondo piano, in questi giorni. Se sono di nuovo qui, lo dovete alle amorevoli cure di Mr Potts. Se scompaio (o quasi) fino al nuovo anno, lo dovete a ovvi impegni stagional-familiari. Decidete voi a chi dire grazie.
Se volete, ci si rilegge all’inizio del 2009.
Voi, intanto, state lontani dai malanni, siano essi del corpo o dello spirito.

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20

12 2008

Passa tempo

Mr Potts: “Dazed and confused, ma nella versione di How the West Was Won.”
Catriona: “E magari una foto di Pessoa.”
Mr Potts: “Certo. E tu?”
Catriona: “Mah, sicuramente Il grande Gatsby. In versione originale, eh?”
Mr. Potts: “Non andrebbe bene il Meridiano?”
Catriona: “In mancanza dell’originale, sì.”
Mr Potts: “E per il cinema?”
Catriona: “Scegli pure tu. Direi tre-quattro DVD. Basta che ci sia I Know Where I’m Going.”

Forse per spirito di contrasto con il periodo di euforia natalizia, Mr Potts e Catriona, l’altra sera, si sono divertiti a confutare il detto “You can’t take it with you when you go”. Certo, si spera che, quando arriverà il momento, abbiano messo a punto le bare col rimorchio, altrimenti la vedo grigia. O, meglio, nera.

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09

12 2008

Reazioni

Mr. Potts “Catriona? Catriona, tesoro, ti sei addormentata leggendo…”
Catriona “Yawn… Oh… Yawn…”
Mr. Potts “Eh, dev’essere davvero un libro pallosissimo.”
Catriona “Yawn… Al contrario, è molto, molto bello… Yawn… Domani lo finisco e poi provo a comprarlo.”
Mr. Potts “Tanto per sapere… Se addormentarsi è la tua attuale reazione ai libri belli, con quelli brutti ti metterai a vomitare zuppa di piselli?”

Devo ammettere che non ha tutti i torti.

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12

11 2008

La serpe in seno

Casa Potts, lunedì sera.
Catriona “… insomma, di botto lei ’sente’ una voce…”
Mr. Potts “Hmmm…”
Catriona “E lentamente, molto lentamente, si capisce che è la voce della nonna morta.”
Mr. Potts “La nonna massacrata dagli indiani?”
Catriona “No, l’altra, quella che faceva la contorsionista nel circo Barnum.”
Mr. Potts “Hmmm…”
Catriona “Ma non è tutto: la nonna contorsionista le dice di tornare a casa…”
Mr. Potts “A Bruxelles?”
Catriona “No, a Bruxelles è rimasta l’amica paralizzata, di cui non si sa più niente, peraltro. Ci vogliono una ventina di pagine, ma poi viene fuori che la casa è quella in Patagonia. E lei deve andare lì perché l’uomo della sua vita la sta aspettando. Lo riconoscerà perché ha gli occhi azzurri.”
Mr. Potts “Hmmm…”
Catriona “Senza neanche batter ciglio, lei molla tutto, compreso l’uomo di cui si è detta follemente innamorata per oltre quattrocento pagine. Seguono almeno trenta pagine di viaggio, identiche o quasi a quelle dell’inizio.”
Mr. Potts “Hmmm…”
Catriona “Lei arriva alla casa in Patagonia e non la trova più perché è andata distrutta in un incendio doloso, anche se non si capisce il motivo.  Di uomini, poi, manco a parlarne. Strazio e disperazione per dieci-quindici pagine. Però poi lei alza gli occhi al cielo e dice: ‘Grazie, nonna.’ Fine.”
Mr. Potts “Fine?”
Catriona “Già. La storia di Peter e della sorella gemella, l’avventura in Medioriente che ha preso metà libro, lo scambio d’identità fra le due cugine restano in sospeso. Per tacere dell’amica paralizzata a Bruxelles, come ti dicevo.”
Mr. Potts “Hmmm…”
Catriona “Già.”
[Pausa]
Mr. Potts “Be’, un libro così io lo comprerei.”
Catriona scoppia a piangere.

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04

11 2008

Subito, subito, subito

Sono le due passate di una fredda notte ottobrina.
Pigiamone, piumino, calzette. Considero brevemente l’ipotesi “guanti”, ma devo andare a prenderli, quindi nisba.
Mr Potts giustamente dorme il sonno dei giusti.
Davanti a me c’è uno dei pochi oggetti che sostengono la mia traballante fiducia nel genio creativo degli esseri umani: un leggio (sempre sia lodato il suo inventore).
Sul leggio, il manoscritto.
Arrivato ieri dall’AA con millemila sussurri: è confidenzialissimo, lo mando solo a te perché è perfetto per la tua CE, non dirlo a nessuno, leggilo subito, subito, subito.
E infatti eccolo lì.
Pagina 103 di 322.
Ma io non lo sto leggendo.
Io ho gli occhi puntati sul soffitto e sto disperatamente frugando nella memoria.
Come? Dove? Quando?
Perché non può esistere in natura una cattiveria sufficiente a spiegare l’inesauribile serie di raffazzonate assurdità che sto (stavo) leggendo.
Ergo, la cosa è deliberata.
Ergo, l’unica domanda che mi tormenta nel gelo delle due del mattino è: ma cosa diavolo avrò mai combinato per far incazzare così tanto questo AA?

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02

10 2008

Coda/queue

Bambino italiano (sui cinque anni): “Papà, ma perché fanno la coda?”
Padre (sui trentacinque): “Mah…”
Bambina (sui sette anni, sorella del bambino): “Ma non vedi che fanno la coda per il cinema, scemo? Uff!”
La madre (sui trentacinque), come falena attratta dalla luce, si avvicina al cinema e fissa alternativamente l’ingresso e la coda che c’è davanti. Ma l’intera famigliola è come ipnotizzata da quello spettacolo, uno stupore che si trasforma in sconcerto quando la donna si rende conto che il film per cui quelle persone stanno facendo la coda è vecchio, vecchissimo. “Guarda, fanno un film di Hitchcock”, mormora al marito, ancora incapace di muoversi. Poi anche i bambini si avvicinano e studiano la gente, come se si aspettassero qualcosa di eclatante. Infine tutti e quattro trotterellano via, lanciandosi però ancora qualche occhiata alle spalle.
Per la cronaca, il film era Dial M for Murder (Il delitto perfetto, 1954) e veniva proiettato non solo in lingua originale (cosa piuttosto ovvia, in un Paese civile), ma addirittura in 3D, proprio come zio Alfred lo aveva girato.
E, sì, in quella coda c’eravamo pure io e Mr Potts. Che non abbiamo più fiatato finché, riconsegnati gli appositi occhialini, non ci siamo nascosti nel relativo anonimato delle strade di Parigi.

P.S. Ho visto pure Wall-e (sì, nei Paesi civili certi film escono in estate). Imperdibile, anche se un po’ troppo lineare rispetto agli standar Pixar.

25

08 2008

Surplus

Per capire, lo capisco.
Il carburante, lo spazio…
Ma la prossima volta parto con un cappottone da spia anni ‘50 – del tipo “c’ho mille tasche interne più una” – e le riempio tutte.
E, ai controlli di sicurezza, sono dispostissima a dire agli addetti, in tono di sfida: “Non sto mica portando liquidi, no? E non è neppure bagaglio a mano. Che volete farci, in volo mi annoio…”
E poi, non sarebbe il caso di fare un’eccezione? Con tutti gli scontrini alla mano, certo, così da dimostrare che in valigia, a parte qualche calzino sporco e il regalino per la mamma, ci sono soltanto quelle cose lì, che pesano un accidente. Avrei pronto anche lo slogan per una simile iniziativa: “La cultura non ha (sovrap)prezzo!”
Invece no.
Tutto questo per non dirvi quanto abbiamo dovuto pagare di surplus bagaglio io e Mr Potts. In sintesi, è stato come comprare un terzo biglietto aereo.
Tutta colpa delle maledette librerie parigine, luoghi di perdizione cartacea e di abbuffate a-caloriche nonché super-appaganti.
Bentornati, eh.

21

08 2008

Ne rimarrà uno solo

“Scusa, sai, ma siamo a Parigi e forse c’è qualcosa da vedere…”
“Sì, sì, arrivo, arrivo.”
[mezz'ora dopo]
“Certo che ti sta prendendo un sacco.”
“Hmm…”
“Però non credi che…”
“Shhh… che mi sta morendo Fantine.”
“Ah.”

Qualche anno fa, durante una vacanza francese, decisi di portarmi appresso un solo libro. E quel libro era I miserabili. La mia inqualificabile lacuna culturale venne colmata con grande soddisfazione, ma il prezzo da pagare fu forse un po’ eccessivo, soprattutto per Mr Potts.
Questo per dire che, se vedete in giro per l’Europa una tizia con il Meridiano di Stendhal (volume III: La Certosa di Parma, Cronache italiane e Lamiel), fatele un fischio. Perché anche quest’anno ho deciso che mi porterò dietro un solo libro, ma almeno si tratterà di una rilettura, facilmente interrompibile (credo).
Grazie per aver passeggiato con me al secondo piano in tutti questi mesi.
Se volete, ci si rilegge più in là, col fresco.

31

07 2008

Trovato!

Casa Potts, domenica mattina.
Mr. Potts: [dallo studio]: Ne no trovato uno!
Catriona: [dalla cucina]: Non m’illudere.
Mr. Potts: Ma no, ti assicuro. E’ piccolo, però c’è.
Catriona: E dove sarebbe?
Mr. Potts: Vieni a vedere prima che scompaia.
[Catriona si avvia verso lo studio... Messa così, sembra che debba percorrere chilometri, il che non è affatto vero. Ma lo stile delle didascalie teatrali mica l'ho deciso io...]
Catriona: Allora, dove sarebbe?
Mr. Potts [trionfante]: Qui!
[Catriona sospira.]
Mr. Potts [preoccupato]: Ma non vedi che…
Catriona [paziente]: Quello lo abbiamo già riservato alla narrativa ungherese.
Mr. Potts: Ma no, la narrativa ungherese è… [Pausa] Oh, hai ragione.
Catriona: E’ inutile, non c’è più posto. La poesia polacca non ci sta.

Tra libri di lavoro e libri di passione, casa Potts sta esplodendo.
Così, piuttosto che rinunciare ai volumi di poesia polacca, Mr. e Mrs. Potts hanno colonizzato il bagno. L’unico problema è che, quando centrifuga, la lavatrice dimostra un’intollerabile mancanza di rispetto per Wisława Szymborska.

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07

07 2008

Curling redazionale

Ore 23.30. Mr. Potts, occhi a mezz’asta, è sul divano davanti al televisore.
Entra Catriona.
Catriona: Ma… guardi il curling?
Mr. Potts: E’ il campionato del mondo maschile. Australia contro Germania.
Catriona: E…?
Mr. Potts: Mah, in fondo non è un brutto sport. Guarda quanto impegno ci mettono, come sono concentrati.
Catriona osserva per qualche minuto, perplessa.
Mr. Potts: E tieni conto che, se ti capitasse qualche libro che parla di curling, così potresti leggerlo con cognizione di causa. Magari l’autore ha commesso qualche errore madornale e tu saresti in grado di individuarlo subito perché sapresti cosa sono il rink, lo sweeping…

Adoro quando Mr. Potts usa le sue debolezze per giustificare le mie.

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09

04 2008

Sedimenti

Catriona: Come si chiamava quell’autore?
Mr. Potts: Quale?
Catriona: Massì, dai, quello che si studia all’inizio dell’ultimo anno di liceo…
Mr. Potts: Hmmm… Parini?
Catriona: No, no, non così importante.
Mr. Potts: Grossi?
Catriona: Ah, già, Tommaso Grossi… Ma come ti è venuto in mente… No, non è lui. E’ più… politico.
Mr. Potts: Cuoco?
Catriona: Ecco! Vincenzo Cuoco! Ma pensa che mi ero pure letta il Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del 1799. E adesso non solo non ricordo più nulla del libro, ma stavo pure dimenticando del nome dell’autore! Tanta fatica per niente!
Mr. Potts: Ma tu non l’hai affatto dimenticato. E’ tutto sedimentato nella tua testa. Forma un substrato che ti permette di ragionare in modo completo e articolato, di affrontare i problemi quotidiani con lucidità… [eccetera eccetera eccetera]

Questo è il sistema che Catriona e Mr. Potts usano per consolarsi a vicenda dell’inesorabile trascorrere del tempo.

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25

03 2008

Gratis?

Mr. Potts: Ecco, questi. Aspetti che le do la tessera…
Cassiere della libreria: Grazie… Sono 106 euro. Ah, vuole lo sconto-punti?
Mr. Potts: Massì.
Cassiere della libreria: Allora sono 16 euro.
Mr. Potts: Di sconto?
Cassiere della libreria: Nonono. Deve darmi solo 16 euro. Lo sconto è di 90 euro.
Mr. Potts e Catriona si scambiano uno sguardo tra l’allibito e il trionfante. Poi Mr. Potts dà i soldi al cassiere.
Cassiere della libreria: Grazie.
Mr. Potts: Grazie a lei.

Avete idea di quanti libri Mr. e Mrs. Potts hanno comprato per avere 90 (novanta) euro di sconto?
No, non mi ci metto neanche a fare il conto.
E poi mi dicono: “Ah, beata te che lavori in una CE e hai i libri gratis…”
I libri sono una droga, punto e basta.

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29

02 2008

Pure lì

“Hai sentito quello che è successo a Giuliano?”
“No, cosa?”
“Gli è stata diagnosticata una stènosi biliare…”
“Credo che si dica stenòsi, tesoro.”
“Ah, sì? Mah… Aspetta…” [Prende il dizionario] “Be’, sì, in effetti…”
“Ecco, mi sembrava… Cosa stavi dicendo?”

Mr. e Mrs. Potts hanno deciso di tenere un dizionario sempre a portata di mano. Non sia mai che, sul letto di morte, sorga un dubbio di pronuncia o di sintassi che non possa essere fugato all’istante.

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16

02 2008

Casa Potts

[sottotitolo: c'è vita fuori dalla CE]

Sera.
La doccia è caldissima.
Lo specchio del bagno è una bianca lastra di vapore.
Mi rivesto ed esco (dal bagno).
E allora Mr Potts, agitando una mano davanti agli occhi, mi dice: “Tesoro, scusa, ma… sembri Pris di Blade Runner.”
E anche se odio il mascara waterproof, credo che questo sia uno dei più bei complimenti che mi siano mai stati fatti.

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05

01 2008

Terzo tempo

Io (leggendo il ticker): “Da gennaio su campi da calcio italiani si farà il terzo tempo.”
Mr Potts: “Cioè?”
Io: “Mah! Tre tempi da mezz’ora?”
Mr Potts: “Uh, che brutto. E gli intervalli?”
Io: “Eh, forse saranno più corti… chessò… dieci minuti ciascuno.”
Mr Potts: “E le partite dureranno 110 minuti?”
Io: “Così c’è più tempo per le pubblicità.”
Mr Potts: “Eggià. Strano, però, non averne mai sentito parlare.”
Io: “Sai, queste cose te le buttano lì, imposte da chissà quanti sponsor…”
… e così via a discutere.

L’ignoranza delle parole talvolta è divertente. Ho detto talvolta, eh?

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04

12 2007