Sovraccarico
Immaginate di trovarvi in una grande libreria in cui ci sono solo libri che non avete mai letto. Potete prendere quello che volete, ma a tre condizioni: avete un tempo limitato; se valutate un libro e poi lo mettete giù, non potete più riprenderlo; se scegliete un libro, vi impegnate a parlarne a chiunque, a difenderlo e a diffonderlo con convinzione.
Se mi avete seguito fin qui, vi siete fatti un’idea (di una parte) della mia quotidianità.
Poi ci sono momenti in cui la “libreria” si allarga a dismisura. Nelle ultime due settimane, per esempio, ho ricevuto una valanga di “liste” di autori e di libri da CE straniere e AA. Un migliaio di pagine, con circa quattro “presentazioni” per pagina. A ciò, vanno aggiunti i libri – i manoscritti –, al ritmo di cinque-sei al giorno, per una media di tre-quattrocento pagine ciascuno. Fate voi i conti.
Lungi da me sostenere che l’ansia, la pressione, le richieste dall’esterno e dall’interno – insomma tutte quelle cose che portano a un sovraccarico di lavoro – siano caratteristiche che appartengono soltanto alle CE. Ma forse qui, sotto lo sbrindellato ombrello della “cultura”, tra superlativi assoluti e dati di vendita, tra storie incredibilmente vere e storie credibilmente inventate, tale sovraccarico si sente un po’ di più, se non altro a livello emotivo.
Almeno finché non ci si imbatte nella presentazione del calendario 2010 tratto dal bestseller What’s Your Pee Telling You?
E si torna sulla terra.
Con una bella risata.
Diciamo che l’elemento sorpresa nella tua quotidianità non manca di certo
Ma volenterosi collaboratori part time no?
Uh come ti capisco… Londra che si avvicina, suppongo: lavoro anch’io – non è uno scherzo! – in una CE al secondo piano, e da quando ti ho scoperta guardo lo “sbrindellato ombrello” con occhi meno solitari… Grazie!
“tale sovraccarico si sente un po’ di più”
spero non ne risenta il blog, ormai ne sono diventato dipendente
Per questo il mio (secondo) motto di vita è “Ridere per sopravvivere” ;-*
A noi dell’IT ci impongono le pause dal monitor ogni ora per stress da videoterminale (come se a casa non stessimo attaccati a internet).
Le pause da libro ci sono? Seriamente: come combatti l’affaticamento della vista di fronte a questa mole di lettura?
Stessa domanda di Niki.. non lavorate troppo, siamo in tanti pronti a dare un mano
@ narayan
@ Niki e @ Andrea Ringrazio della gentile proposta, ma è proprio in questi momenti “caldi” che diventa quasi impossibile rivolgersi all’esterno. Se si tratta di passare una notte a leggere un libro perché bisogna dare una risposta la mattina dopo, io devo farlo, ma non posso imporlo a un lettore… mi sembrerebbe di schiavizzarlo
@ destynova Solidarietà sotto l’ombrello
@ Mitì Per questo sei una donna molto più saggia di me…
@ Federico Bolsoman Non ho tecniche… se non quella di buttar via il libro noioso per attaccarne un altro
Naaa. Solo più vecchia ;-D
ma perchè la tua CE non assume qualche altra persona? Vabbè che sarai bravissima, ma leggere tutta quella roba da sola, così in fretta e lamentarsene un po’ mi sembra un bel casino. A proposito, io sono disoccupato e sono sicuro che si guadagna di più a stare in quella libreria che a scrivere qualcuno di quei libri.
@ Mitì
@ jester24 In questo periodo, “assumere” è un verbo da non pronunciare ad alta voce…