Sovraccarico

Immaginate di trovarvi in una grande libreria in cui ci sono solo libri che non avete mai letto. Potete prendere quello che volete, ma a tre condizioni: avete un tempo limitato; se valutate un libro e poi lo mettete giù, non potete più riprenderlo; se scegliete un libro, vi impegnate a parlarne a chiunque, a difenderlo e a diffonderlo con convinzione.
Se mi avete seguito fin qui, vi siete fatti un’idea (di una parte) della mia quotidianità.
Poi ci sono momenti in cui la “libreria” si allarga a dismisura. Nelle ultime due settimane, per esempio, ho ricevuto una valanga di “liste” di autori e di libri da CE straniere e AA. Un migliaio di pagine, con circa quattro “presentazioni” per pagina. A ciò, vanno aggiunti i libri – i manoscritti –, al ritmo di cinque-sei al giorno, per una media di tre-quattrocento pagine ciascuno. Fate voi i conti.
Lungi da me sostenere che l’ansia, la pressione, le richieste dall’esterno e dall’interno – insomma tutte quelle cose che portano a un sovraccarico di lavoro – siano caratteristiche che appartengono soltanto alle CE. Ma forse qui, sotto lo sbrindellato ombrello della “cultura”, tra superlativi assoluti e dati di vendita, tra storie incredibilmente vere e storie credibilmente inventate, tale sovraccarico si sente un po’ di più, se non altro a livello emotivo.
Almeno finché non ci si imbatte nella presentazione del calendario 2010 tratto dal bestseller What’s Your Pee Telling You?
E si torna sulla terra.
Con una bella risata.

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04 2009

11 Commenti Commenta ↓

  1. narayan #
    1

    Diciamo che l’elemento sorpresa nella tua quotidianità non manca di certo :-D

  2. 2

    Ma volenterosi collaboratori part time no?

  3. 3

    Uh come ti capisco… Londra che si avvicina, suppongo: lavoro anch’io – non è uno scherzo! – in una CE al secondo piano, e da quando ti ho scoperta guardo lo “sbrindellato ombrello” con occhi meno solitari… Grazie! :-)

  4. juhan #
    4

    “tale sovraccarico si sente un po’ di più”
    spero non ne risenta il blog, ormai ne sono diventato dipendente ;-)

  5. 5

    Per questo il mio (secondo) motto di vita è “Ridere per sopravvivere” ;-*

  6. 6

    A noi dell’IT ci impongono le pause dal monitor ogni ora per stress da videoterminale (come se a casa non stessimo attaccati a internet).

    Le pause da libro ci sono? Seriamente: come combatti l’affaticamento della vista di fronte a questa mole di lettura?

  7. 7

    Stessa domanda di Niki.. non lavorate troppo, siamo in tanti pronti a dare un mano :)

  8. Catriona Potts #
    8

    @ narayan :-)
    @ Niki e @ Andrea Ringrazio della gentile proposta, ma è proprio in questi momenti “caldi” che diventa quasi impossibile rivolgersi all’esterno. Se si tratta di passare una notte a leggere un libro perché bisogna dare una risposta la mattina dopo, io devo farlo, ma non posso imporlo a un lettore… mi sembrerebbe di schiavizzarlo :-)
    @ destynova Solidarietà sotto l’ombrello ;-)
    @ Mitì Per questo sei una donna molto più saggia di me…
    @ Federico Bolsoman Non ho tecniche… se non quella di buttar via il libro noioso per attaccarne un altro :-)

  9. 9

    Naaa. Solo più vecchia ;-D

  10. jester24 #
    10

    ma perchè la tua CE non assume qualche altra persona? Vabbè che sarai bravissima, ma leggere tutta quella roba da sola, così in fretta e lamentarsene un po’ mi sembra un bel casino. A proposito, io sono disoccupato e sono sicuro che si guadagna di più a stare in quella libreria che a scrivere qualcuno di quei libri.

  11. Catriona Potts #
    11

    @ Mitì :-D
    @ jester24 In questo periodo, “assumere” è un verbo da non pronunciare ad alta voce…



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