Risposta senza domanda
Senti, non lo so. Già, sembra tutto bianco o nero, perché c’è un libro oppure non c’è. Ma non è vero. Le gambe sono sempre malferme, la testa è un continuo frullio di “Ma forse…” “E se…” “Chissà…” Una decisione poi si prende, ma quella che sembra una spada affilata in realtà è un coltellino smussato. Perché nessuno sa nulla; neanche quelli che pontificano di trend e di “gusti del pubblico”. Perché, alla fine, siamo soltanto due entità – una che scrive e una che legge – con in mezzo la scommessa di riuscire a comunicare qualche emozione. Ci vuole un po’ di incoscienza, sì. E una certa presunzione. Però anche molta umiltà. E parecchio lavoro. Un lavoro basso, di mastica e sputa, finché non si pensa (ci si illude? si suppone? si spera?) di aver trovato qualcosa che forse, se, chissà. Con le gambe che continuano a tremare.
Quindi no, non so definire con precisione il motivo per cui quello sì e quell’altro no.
Nessuno lo sa. Fidati.
Magari è meglio così.
non so se è meglio così
ma grazie per aver risposto alla domanda
Cosi’ E’
E’ proprio vero, Cat. Fino all’ultima sillaba.
@ antonio lillo
@ baotzebao Mah. L’incertezza regna comunque
@ :A
Commovente e meraviglioso che ci siano ancora editori che si fidano dell’istinto. Blog molto bello e interessante. Grazie e buon lavoro!
@ fuchsia Grazie per i complimenti. Quanto all’istinto… sì, è vero, ci affidiamo pure a quello. Ma non solo