Facciamo un bello schevzo (cit.)

La strada potrebbe essere quasi catalogato come un’opera di fantascienza, ben piantata nella solida tradizione del filone catastrofico-apocalittico, se non fosse anche il romanzo di McCarthy più intenso, visionario e definitivo, oltre che uno dei più belli e struggenti che il nuovo secolo ci abbia, per ora, offerto. (da L’Indice)

Ecco: è quel “se non fosse” che mi turba. Come se le cose dette prima e dopo quella frasetta fossero incompatibili. “Anna Karenina potrebbe essere quasi catalogato come una storia d’amore…” “La Certosa di Parma potrebbe essere quasi catalogato come un romanzo di formazione…” No, non gira benissimo.

E allora, visto che il passaparola dei lettori è un’arma formidabile, “facciamo un bello schevzo” (cit) al panorama culturale italiano, andando in giro a dire: “Ehi, psss… Ma tu lo sai che La strada di Cormac McCarthy è soprattutto uno straordinario romanzo di fantascienza?”

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11 2007

5 Commenti Commenta ↓

  1. eio #
    1

    sarebbe un bello scherzo, ma in realtà, oltre alla cantonata pregiudiziale che fai notare, ce n’è una ben più grande, che sarebbe il fatto che nel libro manca assolutamente la -scienza della fantascienza, la science della science-fiction, e che quindi sarebbe meglio catalogabile nella categoria anglosassone della fiction e nella categoria italiana della fanta-

    non so se mi sono capito.

    in ogni caso, in un altro senso, un libro fantastico. :)

  2. eio #
    2

    P.S. l’unica cosa che me l’ha guastato un pochettino erano le inevitabili somiglianze con un altro caposaldo della cultura contemporanea: le Cronache del Dopobomba di Bonvi.

    (a parte i mutanti, eh)

  3. catrionapotts #
    3

    “non so se mi sono capito” ha il copyright o lo posso usare? :-)

  4. eio #
    4

    credo lo dicesse de sica figlio in una vecchia pubblicità di prosciutti ;)

  5. catrionapotts #
    5

    In ogni caso, ti sei capito benissimo.



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