Un classico

A complemento di questo post, proprio ieri mi sono imbattuta in una lamentazione nei confronti delle CE brutte e cattive che stralciano dai loro cataloghi i cosiddetti “classici” perché non vendono. Magari in seguito a dialoghi come questo:

“Ma quando ha venduto ’sto Poliziano, l’anno scorso?”
“Mah, 123 copie.”
“Uh, male, male. Non si può fare qualcosa? Non è che ci stanno girando una fiction, per caso?”
“Su Poliziano? Provo a informarmi, ma non credo.”
“Be’, accidenti, non si può neanche mandare qualcuno a intervistarlo…”
“Eh…”

Il catalogo dei libri in commercio sostiene che sono disponibili 15 titoli di Poliziano. Per uno studioso del Quattrocento sono sicuramente pochi, ma per il lettore travolto dall’irrefrenabile desiderio di leggere questo autore mi sembrano più che sufficienti. E poi ci sono le biblioteche (non voglio dire che Poliziano debba essere disponibile soltanto in biblioteca, sia ben chiaro, però…). Senza parlare di internet (su quel sito straordinario che è Liber Liber, c’è di che togliersi la voglia). Insomma mi sembra la solita polemica vuota, un modo neanche troppo sottile per affermare che le CE sono insensibili alla cultura vera, che vogliono soltanto fare soldi con libri di scarsa qualità.
Illustrissimi signori intellettuali, che pensate così di essere in prima linea nella difesa della cultura, vi prego: ripensateci. Il problema non è trovare Poliziano in bella vista sui banchi delle librerie. Il problema è che la gente proprio non ci va, nelle librerie (quindi, en passant, non comprerà neanche il vostro culturalissimo libro). Il problema è che trovare un libro tale da accendere la passione della lettura è un’impresa che non tutti hanno voglia di affrontare. Il problema è che le conventicole si guardano addosso. E potrei andare avanti. Anche se, detto fuori dai denti o amaramente sussurrato, io la soluzione a questi – e a mille altri – problemi non ce l’ho.

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04

02 2008

14 Commenti Commenta ↓

  1. 1

    Motivo per cui non parlo male di ErriPotter… alla fine fa passare i bimbi sui libri… magari capiscono che non mordono e che sono scritti pure dentro.

    Le CE dovrebbero approfittarne e sfruttarne l’onda… tipo Harry Plotter, il giovane valente architetto, oppure Harry Popper, il bimbo filosogo (o anche il bimbo tossico, se vogliamo strappare più di qualche lacrima) e via così, fino, magari a Harry Blogger il pupo post-moderno lanciato a tutta birra per le autostrade internettare alla caccia di malvagi pedofili … da cui magari tirar fuori uno spin-off dal titoplo Harry Poper (a caccia di pedofili tra i seguaci della grande meringa…).

    Ok, prendo le medicine.

  2. catrionapotts #
    2

    @ Rumenta Ma sai che invece ho letto da qualche parte che questa benefica ricaduta non c’è stata? Insomma i ragazzini, dopo Erri, non sembrano interessati a leggere altri libri… Mah, un altro mistero. Comunque i tuoi Harry P sono bellissimi :-)

  3. 3

    Ma se i ragazzini passano da Erri Potte a Erri De Luca è un male o un bene?

  4. catrionapotts #
    4

    @ passi falsi Se lo chiedi a me, è un pessimo (parere personale, eh…)

  5. 5

    ;)

  6. 6

    ERRIare humanum est…

  7. 7

    le CE facciano un catalogo di ebook, per i classici che non hanno in catalogo cartaceo. voglio dire, degli ebook bellini, fatti perbene, con i vari formati per i vari ebook reader… (Liberliber gnaa fa)(sono volontari, porelli).

    per gli ebook pirata, invece, rivolgersi a me :D

  8. catrionapotts #
    8

    @ Louie :-D
    @ paolo beneforti You’re preaching to the choir, come dicono gli americani. Pensa che, un sacco di anni fa, andai pure in America per seguire una specie di seminario Microsoft sull’e-book e sui reader. Da allora, purtroppo, si è mosso poco (il Kindle lo vedrò tra poco, ma, d’istinto, ‘un me piace). Lo schermo è una barriera troppo forte, almeno per ora. Pensa che devo ancora lottare con certa gente che vuole rivedere i testi sulle bozze e non al computer. E ti parlo di professionisti… A ogni buon conto chapeau a quelli di Liberliber.

  9. 9

    guarda, io il Sony Reader PRS505 l’ho comprato da un mesetto e si usa che è una meraviglia (pure a letto)(no, non come sex toy). :D
    e come mercato, fuor dagli italici confini, i cataloghi si muovono eccome, mi pare (cari, anche: l’ebook costa mediamente il 50% del cartaceo)

  10. 10

    nuuu… i libri elettronici noo. A me piace la carta, le pagine che si consumano, le sottolineature con la matita da maestra rossa e blu.

  11. catrionapotts #
    11

    @ paolo Adesso che sono un po’ meno verde d’invidia ti rispondo :-) Lo so bene che alcuni modelli sono una meraviglia (e, sì, il caro prezzi è un problema)… ma leggi cosa scrive Federica nel commento sotto il tuo e avrai la fotografia dell’atteggiamento italiano.
    @ Federica Guarda, io mangio carta a pranzo e cena. Ma l’idea di portarmi dietro tutti i libri che voglio (per lavoro e no) è fantastica (e non voglio neppure attaccare il discorso ecologista). Ci arriveremo (con tempi italici: per noi, è come passare dal vinile all’mp3 in un botto) e ci piacerà, vedrai. E piacerà anche a te, perché non ti piace la carta, ti piace leggere.

  12. 12

    Temo molto il fatto che gli e-book si trasformino in mezzi per limitare la libertà dei lettori con i soliti pretestuosi argomenti della difesa della proprietà intellettuale.
    Sarò banale, ma se adesso nessuna CE vende dei libri di favole vietando di leggerle ai bambini, è sufficiente che il supporto si traformi in elettronico per trasformare la lettura ad alta voce in una facility.
    Mi riferisco a questo caso, ad esempio.
    Gli e-book saranno comodi, ma in questi termini non mi piacciono. Piuttosto preferirei portarmi dietro una lastra di granito scolpita o una cassa di tavolette di argilla, e non dare una lira a chi attenta alla mia libertà.
    Cara Adobe, che [email protected] vuol dire che non posso imprestare un libro scritto due secoli fa o leggerlo ad alta voce? Ma andatevene tutti a f@…..

    Il Poliziano lo preferisco su carta, se l’alternativa è scucire dei soldi per comprare i miei diritti. Pago volentieri la carta, le spese e il giusto guadagno di tutta la catena, da Catriona al libraio, per il loro lavoro. Non pagherò mai chi mi dice che non posso leggere ad alta voce o imprestare un’opera.

  13. catrionapotts #
    13

    @ Gian Marco Gran belle segnalazioni, grazie, me le guarderò con attenzione… Anche se mi sto ancora grattando la testa – a mo’ di scimmietta – sulle condizioni di Alice in Wonderland, libro che direi giusto “un po’” fuori diritti, ormai. Dubito che quelle restrizioni abbiano un benché minimo valore legale (magari è tutto spiegato nell’articolo, comunque). Inoltre ti ringrazio per aver difeso il mio guadagno :-)

  14. 14

    si, adesso ci credo, un po’ di sangue ligure ce l’hai davvero ;)



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