Forma

E’ una piccola cosa e forse sto esagerando, lo ammetto. Però ricevere un’email da un autore (con cui hai già collaborato) e che si rivolge a te con un “Gentile signora Catriona Potts”  mentre, sotto, nella stessa email, si rivolge all’”Egregio dottor Eriberto Eriberti” lo trovo un segno sgradevole. E non soltanto perché, nell’editoria, secondo le ultime stime, il 36% dei ruoli di responsabilità è affidato alle donne (sempre poche, tuttavia rispetto ad altri settori è un risultato notevole), quindi – come dire? – fattene una ragione. Ma soprattutto perché quella “disparità di trattamento” mi dice di più su di te delle trecento pagine che mi hai appena consegnato.
Ripeto: forse esagero ma, se si vive di parole, credo che sia necessario stare sempre attenti a come usarle.

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02 2009

17 Commenti Commenta ↓

  1. r. #
    1

    Sarà che vivo a Roma e che, com’è noto, qui sono tutti dottori – anzi: dotto’.
    Però ritengo sempre più rispettabile un signore di un dottore.

  2. 2

    Eccellentissima Signora Dottoressa Catriona,
    Secondo me hai ragione da vendere.
    E te lo dice una persona spesso redarguita dalla moglie perche’ si firma sempre con nome e cognome, senza mai anteporre quelle poche lettere che dovrebbero far associare il nome ad un maggior senno.
    Sono infatti dell’idea che le lauree si possano ottenere senza essere dei Signori, ed evito i titoli quando sono irrilevanti nel contesto.
    Detto questo, se il tipo che ti chiama “signora” ha ben chiaro il concetto allora ok, altrimenti e’ solo un maleducato e fai bene a cazziarlo.

  3. ff #
    3

    Premetto che trovo un po’ esagerato (in termini quantitativi) e perfino un po’ ridicolo l’uso che si fa dei titoli accademici e/o professionali in molti paesi del mondo. Pare che in certi tipi di società questo trovi giustificazioni semantiche… profonde. Tuttavia una domanda lecita potrebbe essere: come mai Eriberto si “guadagna” il titolo e Catriona no? Si possono fare almeno tre ipotesi: 1) lo scrivente è ben informato riguardo i trascorsi universitari dell’Eriberto (forse anche perché abbondantemente pubblicizzati dal medesimo?) ma ha dei dubbi su quelli di Catriona; 2) lo scrivente intrattiene rapporti alquanto formali e/o distaccati con il dott. Eriberti, mentre la signora Potts gli è più familiare e/o simpatica, motivo per cui ritiene di fare cosa logica, nonché gradita a quest’ultima, appellandola con un morbido “signora” (implicazioni: amata donna, amorevole madre, fedele moglie, passionale amante, amorevole sorella, luminescente santa, ecc… ) piuttosto che con un acido “dottoressa”; 3) lo scrivente subisce (per non identificati motivi) il fascino dell’autorita e ritiene, al contempo, che l’Eriberto sia personaggio di rango più elevato (in questo caso lo scrivente si dimostra persona poco accorta, dato che si espone ad eventuali rappresaglie da parte del personaggio ritenuto di rango inferiore).

  4. 4

    Quando ho espresso lo stesso dubbio, il mio interlocutore mi ha opposto che dare della “Signora” a una dottoressa è più educato.

    Secondo me, invece, dovrebbe vigere parità di trattamento: se il signore è Dottore, anche la signora sia Dottoressa.

  5. 5

    Per me il problema è il dott. davanti a Eriberto, non il sig.a davanti a Catriona.

  6. 6

    Io cmq preferisco mi diano del gentile che dell’egregio.

  7. 7

    Pur cogliendo il punto, anch’io preferisco una gentile a un egregio, una signora a un dottore (e ancor più a una dottoressa, che mi fa pensare solo a camici e ospedali). Se tanti uomini quasi si offendono a sentirsi chiamare semplicemente “signore”, beh, è davvero un problema loro.

  8. narayan #
    8

    Mia sorella, che lavora in ospedale, dice che gran parte dei pazienti (uomini e donne che siano), si rivolge ai suoi colleghi chiamandoli “dottore”, mentre lei (o una collega donna) è quasi sempre “infermiera” o “signora”. E’ una cosa piccola e sicuramente nessuno ne fa un dramma, però…

  9. silviamate #
    9

    Dottori si diventa…Signori si nasce!

    p.s.: te ghé rasun Dr.Cat, mala tempora currunt. (se fini difende la costituzione ed è l’unica voce dalla politica che difende gli englaro e mentana passa per essere un eversivo, siamo proprio messi male. scusa eh? son sempre fuori tema).

  10. 10

    Che poi magari l’egregio in questione, sarà anche egregio, ma tanto gentile non è; per dire che la gentilezza è una grande qualità. Quindi non ti offendere.

  11. Catriona Potts #
    11

    Premessa
    Temo di non essere stata abbastanza chiara: ciò che mi ha seccato – non per la prima volta – è che, per quel signore, il maschio ha “dignità” dottorale; la donna no. Mi sento altresì di aggiungere, vostro onore, che i rapporti fra i tre attori sono di pari livello di cortesia sociale e che il maschio in questione è… uff… non volevo dirlo ma… un mio subordinato.
    Però ormai è passata, dai.

    @ r. In effetti quell’autore non è proprio norvegese…
    @ Gian Marco Ma guardi che io seguo il suo modo di presentarsi e non quello suggerito dalla di lei onorata consorte. Proprio per le ragioni che lei adduce.
    @ ff Acutissima analisi. Tuttavia, come ormai svelato dalla premessa, direi che c’era un’altra ipotesi ;-) Comunque, se mi avesse chiamato “luminescente santa”, mi sarei scocciata di meno. Avrei chiamato la neuro, ovvio, ma col sorriso sulle labbra :-)
    @ Angelica Ma guarda cosa inventano gli uomini per autogiustificarsi! ;-)
    @ .mau. Preciso e sintetico come sempre, dottor .mau.
    @ kartch Mah, non sono così sottile. Posto che ci sia uguaglianza…
    @ miic Io voglio essere chiamata “signora”. Mi viene da ridere se qualcuno si rivolge a me come “dottoressa” (per non parlare di quelli che mettono il “dott.” pure nell’indirizzo email…) Però sì, è un problema “loro”
    @ narayan E’ una cosa piccola? Nel mio caso sì; in quello di tua sorella no. Anzi, adesso che me lo dici, mi fa davvero imbufalire. Se mi capiterà di parlare con una dottoressa, finirò tutte le mie frasi con un sonoro: “… vero, DOTTORESSA?”
    @ silviamate Però quando hai ragione hai ragione. E, se vai fuori tema, vuol dire che scriverai sul banco (© Bergonzoni)
    @ il matto Ma no, Eriberto è egregio nonché dottore, sono fatti innegabili. Io probabilmente mi limito a saltellare leggiadra e a dire sempre “grazie” :-)

  12. 12

    Uddio, che ansia mi avete messo!!! Ora non so più cosa scrivere nella mail di presentazione di un cv… Magari mi cestinano perché si offendono ;-) Gentile dottore, dottoressa, signor, signora, egregio… ah!!! Denise, cancella, dimentica tutto, resetta…

  13. Dott. House #
    13

    Che cacchio di nomi sono Eriberto e Catriona?! Chiamatevi Mario o Giovanna e ne riparliamo…

  14. Catriona Potts #
    14

    @ Denise Ma no, dai. Qui non è stato l’appellativo a irritarmi, ma la differenza di trattamento. Su, manda quel curriculum!
    @ Dott. House Cos’hanno di male, dottor House? ;-)

  15. 15

    Dove hai trovato le statistiche sulla presenza maschile e femminile nel settore?

  16. Catriona Potts #
    16

    @ Missplan In un rapporto dell’Aie (Associazione Italiana Editori) di poco tempo fa.

  17. davigala #
    17

    Salve,

    mi spiace mettermi in contatto con Lei in questo modo. Desidero parlare con la persona che si occupa direttamente della pubblicita sul blog, potrei avere il suo contatto?

    Cordiali saluti



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